SAN GIULIANO Dopo mesi di silenzio confessa l’assassino di Lulijeta

L’uomo, già in carcere, a febbraio ha ucciso l’ex convivente colpendola più volte con un coltello

Ha confessato, dopo mesi di dinieghi e silenzio, Alfred Kipe, il 43enne accusato di aver ucciso, lo scorso 7 febbraio, l’ex convivente Lulijeta Heshta, 47 anni. L’uomo, in carcere dall’8 febbraio, era stato fermato poche ore dopo il brutale omicidio. Aveva raccontato di frequenti litigi e dissapori ma aveva sempre negato di essere responsabile dell’omicidio. Ieri mattina, invece, nel corso dell’interrogatorio disposto dalla Procura della Repubblica di Lodi nel carcere di Pavia, dove è stato trasferito dopo la convalida dell’arresto, Alfred Kipe ha confessato di essere lui il responsabile della morte di Lulijeta. L’uomo avrebbe detto che l’aggressione – avvenuta nel primo pomeriggio di domenica 7 febbraio mentre la donna, conosciuta come prostituta, si trovava in quello che era il suo luogo abituale, la rotatoria affacciata sulla provinciale Binasca sul confine tra i comuni di Melegnano e San Giuliano Milanese – sarebbe stata causata da una lite scaturita per motivi di gelosia. Lulijeta, di origine albanese come il suo assassino, aveva cercato di sfuggire all’aggressione, scappando verso il distributore di carburante che si trova non lontano. L’uomo l’aveva inseguita e colpita, cinque volte, alla schiena e alle gambe con un coltello di grosse dimensioni. L’aggressore, che era stato visto e descritto da numerosi testimoni che avevano assistito alla drammatica scena e tentato inutilmente di impedire l’epilogo, era stato descritto e identificato nell’arco di 12 ore, dopo che gli inquirenti avevano anche potuto visionare un video che lo immortalava mentre si allontanava, le mani in tasca e l’atteggiamento tranquillo, dal luogo dell’aggressione. Nel primo interrogatorio Kipe aveva risposto a tutte le domande, ammettendo però solo i frequenti litigi per gelosia. Secondo quanti ipotizzato allora, Lulijeta, che viveva con Alfred in zona Corvetto, a Milano, e che aveva due figli da precedenti relazioni, avrebbe avuto intenzione di lasciarlo. La confessione, arrivata cinque mesi dopo il brutale omicidio, chiude così il cerchio sul tragico evento.n 
Ba. Sa.

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