SAN GIULIANO Covid, sono adolescenti e 40enni le nuove “vittime” del contagio

Non si ferma l’attività del Centro socio sanitario di via Cavour

I nuovi malati Covid del Sudmilano sono adolescenti e quarantenni che i loro medici di famiglia indirizzano all’apposito servizio collocato presso il Centro socio-sanitario di via Cavour a San Giuliano. I sanitari impegnati nell’attrezzato ambulatorio che era stato allestito nel novembre 2020 da Asst Melegnano Martesana - al fine di sgravare i pronto soccorso dai pazienti con tampone positivo non gravi -, in questa fase stanno visitando una decina di cittadini alla settimana il 90 per cento dei quali non sono vaccinati nemmeno con una dose. Dopo dunque i periodi più difficili, in cui era stato toccato il picco di una quindicina di malati in un giorno, l’hub coordinato dalla dottoressa Renata Ghelardi (che guida anche il presidio di Gorgonzola) pure in questa fase, in cui l’epidemia ha concesso una tregua, è comunque regolarmente aperto per continuare ad assicurare un punto di riferimento ai pazienti sintomatici. Cittadini contagiati che dopo gli accertamenti vengono mandati a casa con una cura per essere seguiti, a distanza o a domicilio in base ai singoli casi, fino alla loro guarigione. Così come, seppur con orari ridotti, restano ancora in funzione anche le Usca.

Al tempo stesso presso il Centro Covid è stata gestita l’organizzazione dei vaccini a domicilio per allettati e persone fragili con difficoltà motorie: una macchina che a questo punto è pronta a rimettersi in moto per la somministrazione della terza dose che in via prioritaria coinvolgerà proprio queste fasce di cittadinanza. Il nuovo turno di somministrazioni farà peraltro leva sull’esperienza ormai maturata e sull’archivio che è stato formato durante la corsa contro il tempo che è stata affrontata nei mesi scorsi per raggiungere coloro che avevano maggiore bisogno di essere protetti dal virus.

Tenuto conto della funzione strategica che ha svolto il progetto messo in pista da Asst, il Comune di San Giuliano nei mesi scorsi ha riqualificato un’ala della struttura in disuso per dare ai pazienti e ai camici bianchi in prima linea nella battaglia contro il Covid degli spazi più ampi. Anche perché in futuro, grazie alla sinergia che si è creata con i medici di famiglia, è stato ipotizzato nello stabile l’allestimento di un centro di medicina territoriale. Intanto sta proseguendo il restyling sulle facciate del centro socio-sanitario che ospita una serie di altri servizi strategici rivolti ad un vasto bacino di utenza come il Centro di diabetologia, nonché il Sert, il servizio per le dipendenze Noa (che negli anni scorsi è stato trasferito da Pieve Emanuele a San Giuliano), e il consultorio.n

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