SAN FRANCESCO DI SALES - L’invito del Papa ai giornalisti: «Reimparate ad ascoltare»

L’editoriale del direttore del «Cittadino» Lorenzo Rinaldi per il patrono dei giornalisti

“Ascoltate!”. Questo il tema scelto dal Santo Padre per la 56esima Giornata delle comunicazioni sociali. Dopo l’invito ad “andare e vedere” per riportare fedelmente i fatti, centrale nel messaggio del 2021, Francesco sprona nuovamente i giornalisti a lavorare al servizio del prossimo, per il bene comune, con rigore e rinnovato senso di responsabilità. Il Papa chiede al mondo della comunicazione di “reimparare ad ascoltare”.

Un invito che noi operatori dell’informazione del territorio lodigiano facciamo nostro proprio oggi, lunedì 24 gennaio, nel giorno in cui la Chiesa ricorda San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Un appello, quello di Francesco all’ascolto, che accoglieremo proprio questa mattina, alle 11, in cattedrale, nella Santa Messa presieduta dal vescovo monsignor Maurizio Malvestiti a pochi giorni dalla ricorrenza di San Bassiano, patrono di Lodi. “La pandemia - recita la nota della Santa sede che anticipa il messaggio del Papa - ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto”.

Ascoltare per ricercare la verità e trasmetterla ai lettori, ai cittadini, contribuendo a costruire, passo dopo passo, la buona informazione che è alla base della democrazia e della lotta alle ingiustizie. Questo l’orizzonte che ci si pone davanti, questo l’obiettivo a cui dobbiamo tendere, anche nel mondo dell’informazione locale. Il rischio è l’appiattimento dell’informazione, la banalizzazione nemica dell’approfondimento. I nostri sono i tempi del paradosso: viviamo immersi nella società dell’informazione grazie al Web ma una parte della società è disinformata o, ancora peggio, male informata.

E allora, compito del buon giornalismo, è aiutare pazientemente la comunità nella quale operiamo a crescere, senza celare i fatti ma lavorando sulla verità e sull’approfondimento, per evitare che la notizia venga svilita, considerata una merce come le altre. Per camminare su questo sentiero, richiamandoci alle parole del Santo Padre, dobbiamo però ascoltare con umiltà e spirito di servizio, senza dare nulla per scontato. E, ripercorrendo mentalmente quanto Francesco ha detto negli scorsi mesi, noi giornalisti dobbiamo tornare a “consumare le suole delle scarpe”, per vedere, accertare, e appunto “ascoltare”. È un cammino faticoso, a tratti coraggioso, spesso denigrato, ma è ciò che richiede la nostra missione.

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