SAN DONATO Violenza sulle donne, strappata a forza la panchina rossa

Il sindaco Checchi: «Un gesto inqualificabile»

Un «gesto inqualificabile, tanto più grave se si pensa allo sfregio compiuto nei confronti di un simbolo che dovrebbe richiamare impegno, civiltà e cultura. Sia chiaro, faremo di tutto per individuare i responsabili e non intendiamo passarci sopra». C’è rabbia e indignazione, nelle parole di Andrea Checchi, sindaco di San Donato, nei confronti di un gesto che «è qualcosa di più di un vandalismo»: nella notte tra sabato e domenica, infatti, ignoti hanno divelto la “panchina rossa” installata dall’amministrazione comunale – a San Donato come in diverse realtà italiane – come simbolo della lotta ai femminicidi e ad ogni forma di violenza nei confronti delle donne. La panchina è stata letteralmente sradicata ma «provvederemo al più presto a reinstallarla. Non abbiamo intenzione di fermarci in una lotta, quella contro la violenza di genere, che non può vederci abbassare la guardia». Durissima la presa di posizione di Checchi che, annunciando l’intenzione di visionare le telecamere attive in zona per far identificare i responsabili, spiega come «ogni vandalismo rappresenta una ferita per la città, ma in questo caso assume un peso ulteriore. Il significato di quella panchina è ben chiaro e illustrato da pannelli esplicativi, chi ha agito ha compiuto un gesto inqualificabile». Parole durissime, e piena solidarietà al collega sindaco sono arrivate anche, via social, dal primo cittadino di San Giuliano, Marco Segala, che si augura che i responsabili vengano individuati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA