San Donato, su metrò e bus il distanziamento è un miraggio

In migliaia gomito a gomito per andare a studiare o al lavoro

Numeri a tre cifre, che crescono con una velocità «vertiginosa e inaspettata», e se Milano e Città Metropolitana corrono, anche il Sudmilano sembra travolto dall’aumento esponenziale dei casi di positività registrati da Ats.

I dati che arrivano quotidianamente raccontano infatti di un Sudmilano dove il Sars Cov 2 si fa strada rapidamente toccando, nella giornata di ieri, quota 3124 positivi, con un + 73 complessivo che fotografa la progressione inarrestabile e che riguarda tutti i comuni dell’area. Tra i più colpiti c’è San Giuliano che due giorni fa registrava 668 casi (+72 rispetto al giorno prima) e sale oggi a 685 /+17). Numeri che si ritrovano negli aumenti tutti a due cifre anche a Melegnano (442 positivi, 9 in più rispetto al giorno prima), a San Donato (428, + 13), ma anche a Peschiera, Mediglia e Paullo, e raccontano di una zona dove «c’è effettivamente la sensazione di un nuovo allarme. Ce ne rendiamo conto – ammette Angelo Cordone, direttore dell’Asst Melegnano Martesana – guardando i numeri che si registrano nei nostri pronto soccorso. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un aumento progressivo dei casi Covid, anche se c’è da rimarcare che, almeno fino ad ora, ci troviamo davanti a casi definibili pauci sintomatici».

Numeri che crescono, dunque, pur se con sintomatologie almeno per il momento meno gravi rispetto al passato, ma con la consapevolezza che «con l’avvicinarsi della stagione fredda sarà inevitabile vedere un ulteriore aumento».

Cordone non si spinge ad ipotizzare le ragioni che possono stare alla base di quella che appare una sensibile recrudescenza che colpisce anche l’area del Sudmilano, ma rivolge ancora una volta un appello affinché «venga mantenuta alta l’attenzione, da parte di tutti. Il rigoroso rispetto delle regole indicate, mascherina, distanza e igiene, sono le migliori armi a nostra disposizione».

Se dagli ambienti sanitari c’è così massima attenzione a monitoraggio e controllo, c’è anche chi, con un occhio alla situazione più generale, punta il dito su quello che ritiene essere il «primo responsabile dell’inarrestabile diffusione del virus, l’inadeguatezza del sistema di trasporto pubblico». A sostenerlo è Dario Balotta, esperto di trasporti e ambiente, presidente di Onlit – Osservatorio nazionale liberalizzazioni e trasporti – che critica duramente la scelta di addossare gran parte della responsabilità dell’aumento dei contagi al mondo della scuola, oggi costretta a tornare alla didattica a distanza nonostante «tutti gli accorgimenti adottati». Secondo Balotta «il vero perdente è il trasporto pubblico che non ha garantito le misure di sicurezza a bordo dei mezzi con il necessario distanziamento anche se i flussi degli ingressi e delle uscite (scolastiche, ndr) sono stati ridotti e contingentati». L’aumento vertiginoso dei contagi, che può essere spiegato con la necessità, da parte dei residenti dell’area del Sudmilano – ma il tema investe l’intera area metropolitana – di raggiungere luoghi di lavoro e studio con mezzi pubblici sovraffollati, impone, sostiene Balotta, una «attenta riflessione sui modelli applicati in un campo, quello dei trasporti, dove nemmeno un’emergenza come quella che stiamo vivendo riesce a scardinare meccanismi rigidi e obsoleti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA