SAN DONATO Peia a 67 anni parte in bici per l’Africa: 7mila chilometri di solidarietà per aiutare gli ospedali

L’indomito ciclista ha creato un sito Internet per seguire la sua avventura

Come da programma sabato mattina il 67enne Roberto Peia è partito dalla sua casa di San Donato per arrivare fino in Africa in bicicletta lungo un percorso di oltre 7mila chilometri. Al suo fianco c’erano alcuni appassionati delle due ruote che lo accompagneranno nel primo pezzo del lungo tragitto che porterà l’intraprendente ciclista amatoriale a visitare sei ospedali africani per concludere con il nosocomio della Sierra Leone dove suo figlio pediatra ha già partecipato aduna missione organizzata dall’associazione “Cuamm - Medici con l’Africa”.

L’avventurosa impresa conta già sul sostegno di una quindicina di sponsor a cui si stanno aggiungendo anche altri sostenitori per formare una rete umanitaria a favore sia di questo sodalizio impegnato in ambito sanitario, sia anche delle associazioni “Senegal”, che aiuta i bambini di strada africani, e World Bicycle Relief che assembla bici per donarle alle donne e agli studenti del luogo. Coloro che vogliono seguire tappa per tappa il percorso di Peia possono farlo attraverso il suo sito (www.peiapedala.it) che mediante il sistema di geolocalizzazione indicherà di volta in volta il punto della mappa in cui si trova. Lo spazio web che è già online rimarrà in funzione per tutto il lungo periodo in cui Peia continuerà a pedalare verso un traguardo lontano. Da tre mesi in pensione, il sandonatese ha salutato così la moglie e i suoi tre figli per vivere una sfida personale dal risvolto benefico che lo terrà lontano da casa per 5 o 6 mesi e che lo porterà ad adattarsi a percorsi e a condizioni atmosferiche di una vasta cartina geografica in mezzo alla natura. Riguardo l’itinerario, il ben allenato sandonatese percorrerà la costa mediterranea della Francia e della Spagna, poi si imbarcherà per il Marocco e continuerà sulla costa atlantica nel Sahara occidentale, Mauritania, Senegal, Guinea, per giungere l’ospedale di Freetown, dove consegnerà le donazioni. A a quel punto si dirigerà verso l’interno del Paese lungo un anello di altri mille chilometri per visitare altri 5 nosocomi che sono sempre legati all’associazione Cuamm.

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