SAN DONATO Legno russo bloccato dalla guerra, la staccionata terminata in ritardo

L’azienda incaricata alla fine si è affidata al fornitore di un altro paese, la stessa problematica riguarda il recinto previsto in via Tadini

L’embargo e le sanzioni contro la Russia hanno fermato la fornitura del legno per la realizzazione della staccionata che divide il parchetto di via Leopardi dall’area per la sosta. La sostituzione del recinto nell’area di San Donato collocata vicino all’ospedale ha subito così un ritardo di oltre un mese legato alla guerra in Ucraina, e in particolare alle misure intraprese a livello internazionale contro la Russia, in quanto l’impresa alla quale si è affidato il Comune ha dovuto di punto in bianco individuare un altro fornitore. L’incaglio è arrivato peraltro in una stagione in cui il prezzo del legno è lievitato. Così come è avvenuto per altri materiali utilizzati nell’edilizia, molti dei quali provenivano da Russia e Ucraina, nonché per i rincari dell’energia che anche nel Sudmilano hanno rallentato le asfaltature sulle strade

. In ogni caso il manufatto è stato posato nelle scorse settimane a chiusura di un capitolo che si è scontrato con una serie di vicissitudini. Le stesse traversie si sono presentate anche per il recinto di via Tadini, che rientrava nello stesso incarico che l’ente ha conferito alla ditta individuata, i cui lavori a questo punto sono stati suddivisi in due parti per non creare disguidi all’ingresso e all’uscita degli alunni. L’assessore ai lavori pubblici Andrea Battocchio afferma: «La sostituzione dei due recinti era già prevista da mesi, dopodiché nel gennaio scorso sono stati effettuati tutti i passaggi necessari per dare avvio alle opere e in febbraio è stato affidato l’incarico, ma con l’arrivo della guerra si è creata una pausa forzata. Non sappiamo - conclude - se le difficoltà segnalate dalla ditta siano state legate alle sanzioni o alle difficoltà di importazione e comunque alla fine non è stato utilizzato il legno russo». L’esponente della giunta di Andrea Checchi segnala inoltre che altre imprese che stanno eseguendo delle opere in città negli ultimi due mesi hanno segnalato dei continui aumenti dei prezzi dei materiali che stanno utilizzando.

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