SAN DONATO Al Policlinico una maxi “banca dati” per gli scienziati che studiano il Covid

Raccolti oltre 55mila campioni di materiale biologico dai pazienti

L’archivio composto da 55.300 campioni di materiale organico dei centinaia di pazienti Covid che sono stati ricoverati presso il Policlinico San Donato sarà messo a disposizione della comunità scientifica internazionale impegnata nella battaglia contro il virus. Tutto è nato nel corso della prima ondata dell’epidemia grazie a un piccolo gruppo di ricercatori e tecnici che ha iniziato a raccogliere i campioni biologici dei degenti del nosocomio - sangue, urine e tessuti - al fine di creare una sorta di “biblioteca” che avrà un importante ruolo per consentire agli studiosi di svelare gli interrogativi ancora aperti riguardo le patologie sviluppate dal virus che ha messo in ginocchio il mondo. Il lavoro condotto ha arricchito la biobanca (BioCor) dell’ospedale del Gruppo Rotelli che è dedicata alle malattie cardiovascolari, fino a trasformala in una delle più estese tra quelle presenti in Italia dedicate al Covid. «Sono stati mesi difficili - osserva il professor Massimiliano Corsi Romanelli, direttore dell’area patologia clinica -, ma sapevamo che di fronte a un nemico sconosciuto la nostra arma doveva essere la conoscenza. Ci siamo quindi impegnati il più possibile e in maniera volontaria - prosegue - per assicurare la possibilità di fare ricerca al meglio sul Covid. Mentre i nostri colleghi aumentavano i posti letto nei reparti e nelle terapie intensive - ricorda il luminare -, il nostro sforzo ha creato una struttura che ha raccolto in maniera organizzata oltre 55.300 campioni di derivati del sangue, urine e tessuti: conservati, catalogati, trattati, e oggi messi a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo nella rete internazionale delle biobanche».

Lo stesso impegno è proseguito con la campagna vaccinale dedicata agli operatori sanitari nel corso della quale sono stati raccolti i campioni biologici di 1.350 soggetti che si sono sottoposti all’antidoto al Covid, i quali sono stati controllati alla prima somministrazione, alla seconda, nonché a un mese, a tre mesi e a sei mesi di distanza, attraverso il test sierologico, per monitorare la copertura di anticorpi. «Questa specialissima “biblioteca” del Covid organizzata nel pieno della pandemia - afferma il dottor Lorenzo Menicanti, direttore scientifico del Policlinico San Donato - , ha consentito di sviluppare studi nell’area di ricerca del nostro ospedale indagando gli effetti del virus sull’apparato cardiovascolare, ma rappresenta soprattutto un patrimonio per la ricerca di tutti e per la verifica nel lungo periodo della copertura offerta dei vaccini: per questo desideriamo che BioCor possa avere risorse per continuare a crescere stabilmente».

Dagli specialisti parte dunque l’appello rivolto alla popolazione di destinare il 5 per mille alla GSD Foundation, l’organizzazione non profit degli ospedali del Gruppo San Donato, i cui sforzi sono concentrati sulla ricerca dedicata al Covid.

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