SAN COLOMBANO Viandante in cerca di “casa”

L’idea è quella di trovare un luogo dove fermarsi per vivere in preghiera la vecchiaia

Cammina a bordo strada con un bastone, trascinando un carrellino con zainetto con dentro poche povere cose. I capelli lunghi, arruffati e non curati, la barba anche, incute quasi timore, ma dopo le prime parole ci si accorge di aver di fronte una persona mite, alla ricerca di qualcosa di più grande di sé stesso. È passato a inizio settimana per San Colombano, Umberto il viandante, e in diversi cittadini l’hanno visto lunedì pomeriggio camminare sulla banchina stradale, forse scambiandolo per un pellegrino fuori strada. Che sia un pellegrino è fuor di dubbio, ma sui generis. Umberto, 56 anni, fino a una decina d’anni fa faceva il pastore. Una volta chiusa l’attività, però, si è messo in cammino, e da allora non si è più fermato. Dal Piemonte è arrivato a Roma, e da lì è ripartito per mezza Italia. Non ha mai un percorso precostituito: si prefigge una meta, la raggiunge, e poi da lì ne studia un’altra. Vive di provvidenza e sostenuto dalla fede continua a camminare. Nel suo passaggio per San Colombano è diretto verso il Santuario di Gesù Bambino di Praga di Arenzano, poi da lì forse si muoverà verso i luoghi di don Bosco, sopra Asti. L’idea finale è quella di trovare un luogo dove fermarsi per vivere in preghiera la vecchiaia, ma non è detto che il tempo sia arrivato. Anche i banini che si sono fermati a scambiare alcune parole hanno sentito questo racconto, immerso in una calma dell’animo da far invidia.
A. Ba.

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