SAN COLOMBANO Serena Lena Cota
lascia la direzione del Valsasino dopo un triennio

La manager si è trovata ad affrontare il difficile periodo legato al Covid

Chiude la sua esperienza all’Asp Valsasino il direttore generale Serena Lena Cota, dopo un triennio «faticoso ma molto significativo per i risultati raggiunti». L’ultimo bilancio dell’ente, appena approvato, chiude con 173mila euro di utile, in gran parte indirizzato al risanamento delle perdite degli anni precedenti, sia il buco del 2020 causato dal Covid sia i lasciti delle precedenti gestioni che ancora non erano stati completamente assorbiti.

Nel momento in cui si era insediata come direttore generale aveva avuto un contratto triennale che è arrivato a naturale scadenza. Nonostante la volontà di riconfermarla da parte del Consiglio d’indirizzo, la dottoressa Lena Cota non ha dato la sua disponibilità. Ora è in servizio per gli ultimi 45 giorni, in attesa della nuova nomina regionale. «Sono stati tre anni davvero intensi, dove abbiamo raggiunto risultati molto importanti grazie alla collaborazione di tutti i dipendenti, che ringrazio davvero, e alla sinergia con il Consiglio d’Indirizzo - spiega la dottoressa Lena Cota -. Non è stato semplice, e soprattutto all’inizio, e poi durante il Covid, le difficoltà sono state enormi. Le abbiamo superate insieme, grazie al lavoro e alla disponibilità di uno staff eccezionale. Sono stati anni di preparazione del terreno e di semina, e ora credo si possano aprire gli anni del raccolto. La cura della persona, vocazione dell’Azienda di servizi alla persona, è stata al centro dell’attività promossa agli utenti, ma è stata anche la cifra che ho cercato di portare all’interno della struttura a tutti i livelli».

In anni difficili, i risultati sono stati più che buoni: il 2019 si è chiuso con +35mila euro, il 2020 horribilis con -160mila euro, il 2021 con +173mila euro. «Alla fine, facciamo i conti con i numeri, e sono buoni - conclude Serena Lena Cota -. Il risultato 2021 è stato raggiunto grazie al pieno riconoscimento del budget da parte di Regione, certo, ma questo non spiega tutto, anche perché vale il 4,1 per cento della produzione. Abbiamo lavorato con grande attenzione a mantenere alta la saturazione dei posti letto, ma abbiamo anche intensificato le azioni di responsabilizzazione per rendere più efficiente tutta la macchina ed eliminare disomogeneità all’interno della struttura. Oltre ai numeri, però, abbiamo un riscontro positivo anche dalla risposta degli utenti ai servizi, e questo rimane un elemento centrale su cui costruire il futuro dell’ente».

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