SAN COLOMBANO «Dubbi sulla morte di Michael», i documenti portati in Procura

La famiglia del 22enne chiede che sia fatta chiarezza sull’incidente di Graffignana

Si è presentata al Tribunale di Lodi e ha consegnato tutto il faldone contenente le osservazioni, le richieste, i dubbi e le perplessità sulla morte del figlio. A 14 mesi dalla morte di Michael Magli di San Colombano, la famiglia non si arrende e ieri mattina mamma Adriana ha depositato i documenti raccolti in questo anno per farli pervenire alla Procura della Repubblica di Lodi.

Per alcuni è tempo perso, un tentativo di inseguire il perché di una tragedia enorme, la morte del figlio 22enne in auto, da solo, di notte, uscito di strada e finito in una roggia alla curva della Porchirola a Graffignana il 23 settembre 2020, e trovato poi solo la mattina dopo. C’è del vero: in questo non arrendersi c’è anche la voglia di trovare un motivo, per quanto assurdo. Ma la famiglia stessa è consapevole di questo limite: «Qualsiasi spiegazione non ci darà mai indietro Michael, e magari è andata proprio come ci è stato raccontato: è uscito di strada da solo, è stato sfortunato o imprudente, ed è morto - dice la mamma Adriana -. Ci sono però tanti aspetti non chiariti in questa vicenda. Noi vogliamo solo che qualcuno guardi queste stranezze e ci dia qualche risposta, cosa che finora non è avvenuta».

Insieme al faldone che documenta i dubbi della famiglia, c’è una lettera riassuntiva che li espone. Una questione aperta è sui motivi per cui nel tratto dove Michael uscì di strada non c’era il guard-rail, e perché la barriera è stata posata mesi dopo l’incidente. Inoltre, vi è una presunta modifica dei cartelli stradali con il limite di velocità. Infine, la famiglia chiede perché non sia stata disposta l’autopsia, dal momento che non ci sono testimoni o telecamere a confermare che il ragazzo è uscito di strada da solo, e al tempo stesso perché la relazione dei soccorritori sulle condizioni della salma non segnali alcuni evidenti traumi, alla nuca e al torace.

La famiglia infine sostiene che nei giorni precedenti l’incidente ci siano stati degli episodi poco chiari e inquietanti, e che nella ricostruzione dell’ultima sera di Michael fatta da amici e amiche ci siano incongruenze tra le dichiarazioni a verbale e quanto riferito alla famiglia stessa proprio su dove Michael stesse andando e perché all’1,30 di notte, quando invece incontrò il suo tragico destino.

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