SAN COLOMBANO Acque agitate al Consorzio vini, la Nettare dei Santi se ne va

Il titolare Gian Enrico Riccardi: «Nessun problema personale, ma visioni diverse sulle attività commerciali»

Terremoto nel Consorzio Volontario San Colombano Doc. L’azienda agricola Nettare dei Santi, la più grande della zona e tra i fondatori dell’associazione, ha lasciato il 31 dicembre scorso. «Nessun problema personale, ma visioni diverse sulle attività commerciali», dice il titolare Gian Enrico Riccardi. Del Consorzio non fa più parte, già da qualche anno, anche la cantina Panigada di Antonio Panigada.

La comunicazione dell’addio era arrivata a dicembre, con un rinvio ai primi di gennaio per un ultimo tentativo di chiarimento. Tentativo che c’è stato martedì sera, ma che non ha sortito ripensamenti. «Dispiace perché da quando c’è il Consorzio ne abbiamo sempre fatto parte – spiega Gian Enrico Riccardi -. Non condivido la visione commerciale e promozionale portata avanti dal consiglio, da tempo ero insofferente e non ritengo più giusto adeguarmi. Forse dipende dal fatto che la maggior parte delle cantine è di dimensioni piccole o medie, e quindi la visione commerciale è profondamente diversa rispetto alla nostra». Nessun problema personale per Gian Enrico Riccardi, che lascia anche aperta una porta per il futuro: «Se le strategie del Consorzio cambieranno e le troverò più aderenti a una realtà come la nostra, non ci saranno problemi a rientrare in futuro».

In realtà qualche screzio negli ultimi tempi c’era stato, culminato in una lunga diatriba tra soci, ancora non risolta, per la sostituzione della storica segretaria del Consorzio Annalisa Lacchini, che dopo 20 anni è arrivata all’età pensionabile. L’addio di Riccardi porrà anche un problema di sostenibilità, perché le quote versate dalle aziende sono proporzionali alle dimensioni. E il Consorzio non se la passa già bene, dopo due anni di Covid e qualche scelta infelice (come la manifestazione di fine settembre a Milano che ha lasciato un buco di 30mila euro almeno). La Nettare dei Santi ha già garantito che non si tirerà indietro, pro quota, dalla copertura dei debiti.

«Dispiace l’uscita di Riccardi, ma il Consorzio andrà avanti: per anni un’azienda importante come la Poderi di San Pietro è rimasta fuori, e l’attività è proseguita lo stesso, quindi anche questa volta troveremo il modo – commenta il presidente del Consorzio Diego Bassi -. I motivi addotti non mi convincono appieno, perché il Consorzio tutela il territorio e l’attività promozionale non è tarata su un’azienda o sull’altra, ma sull’intero movimento. Il mio auspicio per tutti i soci è sempre stato quello di un maggior coinvolgimento nelle scelte e una maggior partecipazione alle attività».n

© RIPRODUZIONE RISERVATA