SAN BASSIANO In Duomo il solenne Pontificale con il cardinale Semeraro GUARDA IL VIDEO E LE FOTO

I lodigiani in fila per il tradizionale omaggio al patrono

Lo scampanio dalla torre campanaria della Cattedrale accompagna in centro città la festa di San Bassiano 2022, mentre in duomo si sono appena conclusi i discorsi istituzionali e sta per avere inizio il solenne pontificale che sarà presieduto dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto per la Congregazione delle cause dei Santi. La Cappella musicale diretta da don Piero Panzetti e accompagnata dal maestro Michelangelo Lapolla introduce al rito. Nel frattempo i Lodigiani si mettono in fila per l’omaggio al patrono, che è possibile con accesso dalla piazza, dalla porta di sinistra della Cattedrale.

“La accogliamo nella festa di San Bassiano, che è emblema identitario della Chiesa di Lodi”: così il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti al cardinale Marcello Semeraro. “Con noi la salutano l’arcivescovo Rino Fisichella e il vescovo emerito Paolo Magnani, 95enne. Le siamo grati per essere fra noi quale collaboratore del Santo Padre, con noi per offrire l’Eucarestia per i vivi e i defunti, ricordando le famiglie, i poveri, i lontani, compresi i missionari e le missionarie, tutti i nostri concittadini sparsi nel mondo. L’inno di San Bassiano definisce “vigna” la terra di Lodi. Stiamo celebrando il quattordicesimo Sinodo diocesano, che si protrarrà fino al 25 marzo. Alle sante e ai santi lodigiani si aggiungono otto tra venerabili e servi di Dio, in cammino verso il riconoscimento. L’ultimo è Giancarlo Bertolotti, un medico, strenuo difensore della vita nascente. Possiamo essere tutti aperti e docili al soffio dello Spirito”.

Concelebrano il vescovo emerito Giuseppe Merisi e il vescovo di Mondovì Egidio Miragoli, il Capitolo della Cattedrale, il vicario generale don Bassiano Uggè e tanti sacerdoti. Davanti ai fedeli, il sindaco di Lodi Sara Casanova e il presidente della Provincia Francesco Passerini.

L’omelia del cardinale Semeraro

“Non conoscevo San Bassiano, francamente mi ha incuriosito la sua amicizia con Ambrogio, quel legame di carità per cui San Bassiano rimase vicino all’amico nella fase più dolorosa della malattia che poi lo condusse alla morte. Gli preannunciò l’arrivo del Signore, dopo la sua morte ne accompagnò le esequie, compose le spoglie nel sarcofago e parlava sempre con gioia delle virtù dell’amico. E’ questa amicizia profonda che mi ha colpito, che per Bassiano era anche forma di discepolato: una relazione non solo con la dimensione affettiva ma anche con carattere pastorale e spirituale, che non deve essere sottovalutato”. Così il cardinale Marcello Semeraro nell’omelia del Pontificale. Sulla figura del Pastore ha poi sottolineato la reciprocità (“Conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”), la rettitudine del pensare e la linearità dell’agire. “Nei giorni scorsi nella mia terra, la Puglia, ho presenziato in due luoghi a due eventi per il servo di Dio, il vescovo Antonio Bello, che una volta disse ai politici parole che potremmo applicare a tutti noi: “Chiunque porta la responsabilità dell’altro, di un fratello. Chi in mezzo a noi non ha questa incombenza? Un genitore, un insegnante, un capo nel lavoro, un educatore, un adulto? Le cose cambierebbe molto se ognuno applicasse per sé le parole “io sono il Buon Pastore”. Coraggio, riconsiderate su questo archetipo biblico la vostra missione. Conducete pian piano le pecore madri. Non abbiate paura di essere tacciati di imparzialità se date attenzioni ai più deboli”. E il cardinale Semeraro ha aggiunto: “Su questa linea si svolse anche la vita di San Bassiano, che aveva la responsabilità del gregge. Aveva stile di vita sobrio, riservato, e non mancò di intervenire con segni prodigiosi”.

Il cardinale ha poi assicurato la sua preghiera per il nostro Sinodo diocesano. “La Chiesa è come una carovana di viaggio, come la Sacra famiglia che va in Egitto – ha detto -. Facciamo attenzione al piccolo passo di un bambino o di un ammalato che sta guarendo. Camminiamo insieme avendo l’intelligenza di chi propone e l’umiltà di chi non impone. Vi auguro di tutto cuore che il cammino sinodale che state portando a termine sia una tappa per questa Chiesa che ha cominciato bene il suo cammino con San Bassiano. Per questo vi assicuro la mia preghiera”.

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