S. Angelo, si indaga sugli invalidi

La procura della Repubblica di Lodi ha acquisito 464 verbali di visita della commissione per il riconoscimento delle invalidità civili di Sant’Angelo Lodigiano: si tratta di documenti relativi a valutazioni effettuate nel primo semestre del 2011 e, dato che in media la commissione di Sant’Angelo effettua un migliaio di visite l’anno, potrebbe trattarsi della totalità dei verbali che sintetizzano sei mesi di lavoro della commissione.

Il motivo dell’acquisizione è ovviamente coperto dal segreto istruttorio anche se fonti solitamente bene informate non escludono che possano essere al vaglio eventuali situazioni di incompatibilità tra componenti della commissione e persone sottoposte ad esame. A commissioni di questo tipo infatti è chiesto il rispetto del criterio di “terzietà”: chi giudica, ad esempio, non può essere parente della persona sottoposta a visita.

Le commissioni per le invalidità civili, che nel Lodigiano sono tre e hanno sede a Lodi, Casalpusterlengo e, appunto, a Sant’Angelo, comprendono medici, rappresentanti dell’Inps e delle associazioni degli invalidi, e il loro compito è assegnare il punteggio sulla cui base l’Inps concede pensioni di invalidità, ma che permettono di ottenere anche altri “benefici”, termine tecnico che sicuramente non rende giustizia delle situazioni di disagio delle persone coinvolte in queste situazioni.

Ma uno dei componenti della commissione santangiolina, chiedendo però di rimanere anonimo, invita alla massima cautela nel paragonare questo lavoro di verifica avviato dalla procura a una “caccia al falso invalido”: «Da noi piuttosto è capitato che persone con più malattie in fase terminale si siano viste ridurre dall’Inps il punteggio di invalidità dal 100 all’80 per cento e con obbligo di sottoporsi a visita di revisione nel giro di otto mesi».

Perché anche in questo campo, dopo i casi eclatanti (non lodigiani) di titolari di pensione perché ciechi scoperti a guidare, si sono susseguiti riforme e giri di vite: un tempo, ad esempio, le visite per le invalidità civili erano di competenza quasi esclusiva dell’ospedale militare di Baggio, oggi invece l’Inps spesso interviene per rivedere le percentuali di invalidità assegnate dalle commissioni. «Il che, tecnicamente - spiegano da Sant’Angelo - sembra configurare un conflitto d’interessi. Il soggetto che deve pagare ovviamente ha interesse a versare il meno possibile».

Al di là delle dichiarazioni di principio, ovviamente la materia delle invalidità è rimessa alla buona fede di chi chiede i “benefici” (sempre con le dovute virgolette) e all’onestà di chi valuta le situazioni di disagio, e proprio per questo ad assegnare i punteggi non è un solo specialista, ma una commissione composta da più persone con competenze differenziate.

Se dai 464 verbali della commissione di Sant’Angelo emergeranno irregolarità, o se invece tutto sarà archiviato come un controllo di routine, è ancora ovviamente presto per dirlo. Solitamente però verifiche di questo tipo da parte dell’autorità giudiziaria nascono da segnalazioni o denunce precise. La cui attendibilità va, ovviamente, anch’essa verificata.

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