S. Angelo, in basilica i riti del patrono

Sul sagrato la benedizione degli animali, poi il pontificale

È uno dei santi più importanti e venerati della storia della Chiesa. Raffigurato sin dall’antichità come circondato di animali domestici, Sant’Antonio ne è diventato il protettore. E oggi sono tanti a chiedere la sua invocazione per ottenere la protezione per gli amici a quattro zampe, che siano da cortile o da compagnia, in riti in cui si fondono il più antico senso religioso di una comunità e il suo lato più prosaico e folcloristico. In una giornata a metà tra fede e convivialità, Sant’Angelo si ferma per celebrare il santo patrono Sant’Antonio Abate, a cui è dedicata la Basilica della città insieme a Santa Francesca Saverio Cabrini. Celebrazioni religiose, appuntamenti laici, folclore e eventi per i palati ghiotti: sono tanti i momenti di festa in programma all’ombra del Castello Bolognini. Nato a Coma, nel cuore dell’Egitto intorno al 250, a vent’anni, giovane ricco, Antonio fu attratto dall’invito di Gesù. Sull’esempio di alcuni eremiti che vivevano in preghiera, povertà e castità, volle scegliere questa strada. Sarà il suo esempio dedizione al Signore ad essere ripercorso oggi, nei diversi appuntamenti con la fede in agenda in città. Una vita, la sua, lunga e ascetica, vissuta da ultracentenario, passando gli ultimi 80 anni della sua vita sul Mar Rosso, dove accorrevano a lui, attratti dalla sua fama di santità, pellegrini e bisognosi di consiglio spirituale da tutto l’Oriente, compresi l’imperatore Costantino e i suoi figli. Un ascetismo, quello di Antonio, interrotto solo due volte, una delle quali in occasione del Concilio di Nicea, su invito del vescovo di Alessandria Atanasio con l’intento di cacciare l’eresia ariana. Una vita, insomma, vissuta nella semplicità, da cui hanno avuto forse origine i temi ricorrenti della sua iconografia, come quella che lo vede circondato dagli animali. Venerato prima come protettore di quelli da cortile, con una devozione particolarmente intensa nelle campagne, in tempi più moderni la sua aurea si è allargata agli animali da compagnia. E in tanti oggi accorrono alla speciale benedizione dedicata agli amici a quattro zampe. E anche a Sant’Angelo il sagrato della Basilica si fà tutto un abbaiare, un miagolare, qualche volte anche belare. E poi, se qualcuno, come già successo, ha scelto come compagno di vita un animale decisamente più esotico, come il serpente, non rinuncia a portarlo con sè.

La settimana dedicata a Sant’Antonio è partita lunedì con il triduo di preghiera e un pensiero particolare in ogni Messa in omaggio al Patrono. Momento clou in cui fede e tradizioni si fondono è quello in programma per questo pomeriggio alle 15, sul sagrato della Basilica, con l’attesa benedizione degli animali, che richiama da un amplissimo numero di fedeli. Per scaldarsi e prolungare uno dei momenti simbolo della vita di Sant’Angelo, Pro loco e amministrazione comunale hanno messo in agenda una degustazione delle tradizionali offelle di Sant’Antonio. Il pomeriggio di celebrazioni proseguirà poi con il canto dei secondi Vespri, alle 17.40, e con il Pontificale in Basilica alle 18, presieduto da don Angelo Manfredi, nuovo parroco di Santa Maria Madre della Chiesa. A chiudere la giornata, il momento in cui la città si ferma per dire grazie ai suoi figli migliori con la consegna delle benemerenze civiche, in programma al Cupolone di via Forze dell’Ordine alle 21.

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