Rischiamo di rottamare il territorio

Caro direttore, ho letto con trepido interesse il suo editoriale del «Cittadino» di sabato 5 maggio intitolato “Per chi suona la campana” sulla situazione attuale in cui si trova il Lodigiano per i tagli e i risparmi che il governo si appresta a fare sulla pubblica aministrazione, che potrebbero avere conseguenze devastanti per il territorio, non solo per la soppressione della Provincia, ma anche per l’eventuale perdita della Prefettura, della Questura e degli uffici periferici legati alla costituzione della Provincia, e se non bastasse, la chiusura dei tribunali delle

delle piccole città.

Siamo ad una svolta nefasta per il Lodigiano e il suo futuro!

Il suo intervento è un suono di campana che dovrebbe mettere in allarme tutti coloro che si battono per le sorti del territorio. Non è certamente l’intervento del cane da pagliaio che dorme sonni placidi, ma quello del cane da guardia che abbaia forte per richiamare l’attenzione e la responsabilità di amministratori, politici, intelettuali, imprenditori e privati cittadini.

I problemi sociali stanno esplodendo anche nei paesi più piccoli, con conseguenze che si ripercuotono soprattutto sui più deboli e questo nel silenzio assordante delle istituzioni. Rischiamo la rottamazione del Lodigiano, ma non è questo il tempo di giocare a difesa e rinchiudersi a riccio per tacere e aspettare che passi la bufera.

Il suo editoriale accorato in tanti punti si chiude con uno spiraglio di speranza che fa leva sulla storia, l’identità del territorio e la capacità peculiare dei suoi abitanti migliori da cui partire, anche con strumenti logori, per tornare a costruirci il futuro, segnato dalla intraprendenza di tanti cervelli e braccia e dalla Provvidenza di Dio che sempre agisce nella storia di uomini e comunità.

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