COVID Ricoveri nel Lodigiano, numeri bassi ma attenzione e prudenza devono restare alte

Venerdì i lodigiani in ospedale erano 20 ma si erano triplicati nel giro di pochi giorni e nel fine settimana sono stati segnalati nuovi casi

I ricoveri ospedalieri per Covid di persone lodigiane sono triplicati in una settimana. Sono numeri bassi, ma gli incrementi fanno paura e l’attenzione e la prudenza sono altissime. Il Lodigiano sta vivendo una fase non critica dell’epidemia, ma comincia a farsi largo qualche timore sulla nuova ondata di pressione sugli ospedali locali, aggravata dal fatto che intanto Regione ha richiamato per l’ospedale in Fiera personale dall’azienda ospedaliera di Lodi.

A venerdì, i lodigiani ricoverati negli ospedali lombardi per Covid erano 20, ma solo una settimana prima ne risultavano 7, quasi il triplo, con una crescita del 185 per cento. È presto per lanciare l’allarme, ma la preoccupazione aumenta, e ieri è stato registrato un nuovo decesso in provincia di Lodi legato al coronavirus.

A preoccupare è soprattutto l’andamento del contagio: secondo i numeri di venerdì, i casi gravi che necessitano l’ospedalizzazione rispetto alle persone attualmente positive (400 circa) sono solo il 5 per cento, in linea con il dato nazionale. Ma i dati delle persone attualmente positive venerdì, probabilmente oggi è già cambiato e drasticamente, considerando che nel solo fine settimana sono stati 184 i nuovi casi segnalati. Il saldo giornaliero tra i nuovi positivi e coloro che invece vedono il tampone negativizzarsi (e uscire dunque, dal computo) è destinato a peggiorare rapidamente con questo ritmo di nuovi casi. Solo in settimana, da lunedì 19 a ieri, i nuovi casi registrati sono stati 515: di questi, alcuni possono già aver visto il tampone diventare negativo (soprattutto gli asintomatici per i quali è complicato definire i tempi della positività), ma è certo che il dato degli attuali positivi è destinato a crescere.

E con quello, è destinato a crescere anche il numero delle persone che necessiteranno di ricovero ospedaliero perché, oltre al diffondersi della malattia c’è da aspettarsi un peggioramento della risposta del sistema sanitario lombardo, sia nell’intercettare precocemente i casi (quanti malati a marzo e aprile restavano a casa senza tampone fino ad aggravarsi al punto tale da dover essere ricoverati?) sia nel tracciamento dei casi (che già fa acqua da tutte le parti).

Dunque, i campanelli d’allarme ci sono, da qui il moltiplicarsi degli inviti alla prudenza e alla massima attenzione. Le regole della prudenza si conoscono: distanziamento, mascherina, lavarsi frequentemente le mani. Nessun panico nel Lodigiano, ma prudenza e attenzione, quelle sì.

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