RICORRENZE Nella Giornata del lavoro italiano all’estero, spicca la figura di Madre Cabrini

La santa lodigiana è patrona degli emigranti, venerata in tutto il mondo

Oggi, 8 agosto, ricorre la giornata del lavoro italiano all’estero: nell’anniversario della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove morirono 262 minatori, metà dei quali italiani, si ricordano infatti tutti quegli italiani che lasciarono la loro terra per costruirsi un futuro altrove, tra mille difficoltà. Come non citare, allora, la santa lodigiana che per queste persone è diventata ed è tuttora punto di riferimento e sostegno: Madre Cabrini , “eroina dei tempi moderni” (come la chiamò Pio XII).

Nel celebrare la funzione per la santa, nel 75esimo della canonizzazione, il vescovo Maurizio Malvestiti aveva detto: «Ci rallegriamo di averla protettrice e desideriamo vivere con la stessa fede e capacità di discernimento. Nelle drammatiche circostanze di migliaia di migranti, rifugiati, profughi, esuli - aggravate dalla pandemia - il miglior modo per imitarla è chiederne l’intercessione, affinché, come raccomanda Papa Francesco, “le migrazioni contemporanee costituiscano l’opportunità per superare le paure e lasciarci arricchire dalla diversità di ciascuno trasformando le frontiere in luoghi privilegiati di incontro col miracolo di un noi sempre più grande”. Questa esperta in umanità interpella la chiesa di Lodi nella lettura evangelica dei segni dei tempi».

Oggi, il presidente della Fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego , ha pubblicato un messaggio per la Giornata del ricordo dei lavoratori italiani nel mondo: «L’Europa è stata ricostruita nel Dopoguerra grazie anche il sacrificio di tanti lavoratori italiani emigrati all’estero: come anche la ricostruzione italiana deve molto ai sacrifici e alle rimesse di milioni di lavoratori italiani emigrati all’estero, soprattutto nei Paesi europei, lontani dai loro familiari. Questo sacrificio, questo lavoro dei nostri emigranti continua anche oggi, con molti giovani e famiglie costretti a lavorare all’estero. L’unica Italia che cresce – come ha ricordato l’ultimo Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes - è l’Italia all’estero. Anche oggi non sempre il lavoro italiano nel mondo, come quello degli immigrati in Italia, viene riconosciuto nei diritti fondamentali: precarietà, lavoro nero, sfruttamento avvengono anche in altri Paesi nei confronti dei nostri lavoratori. Questa Giornata ricorda i tanti lavoratori di ieri, ma non può dimenticare questi tanti lavoratori italiani di oggi che vivono all’estero. C’è un legame che il nostro Paese non può dimenticare e che deve crescere nell’attenzione alla tutela dei diritti civili e sociali, nelle pari opportunità. Anche l’Italia nel mondo è fondata sul lavoro, e i lavoratori all’estero non possono essere dimenticati, anche dalla Chiesa, che cammina con loro».

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