Questi politici venuti dopo De Gasperi

Quanta acqua è passata sotto i ponti da quando Alcide De Gasperi (capo del governo e parlamentare della Democrazia Cristiana) per andare alla Casa Bianca si era fatto prestare un cappotto da un suo collega in quanto lui non ne aveva uno decente o da quando Luigi Einaudi (presidente della Repubblica italiana) per risparmiare soldi pubblici usava un biglietto di terza classe quando viaggiava con il treno per motivi di servizio! Ora i tempi sono cambiati: abbiamo i grandi riformatori delle nostre pensioni: Dini, Ciampi, Amato di diverse provenienze politiche che percepiscono attualmente pensioni da 30 a 40 mila euro al mese, altri moralizzatori che sono andati in pensione all’età di 40 anni e spargono tuttora valori dal Parlamento; abbiamo aerei dello Stato che portano rappresentanti del popolo alle manifestazioni sportive o “patonze” per far sollazzare sessualmente taluni governanti.E sugli stipendi dei Parlamentari? Valga per tutti l’affermazione di Italo Bocchino, uomo nuovo della politica italiana riportata nel libro di Rizzo e Stella “Licenziare i Padreterni” a pag.54 che “ritiene che la retribuzione di un parlamentare, per ore di lavoro e detratte le spese, non sia sproporzionata, rispetto a quella, per esempio, di un insegnante” (sic!). D’altra parte questi vorrebbero restituire parte dei loro lauti stipendi o pensioni ma non sanno come fare, come diceva il sopraccitato Amato in una intervista recente su La7, dato che non c’è una legge in tal senso (sic bis!). Ebbene io voglio dare la mia disponibilità in tal senso: se Amato mi manda un assegno con metà della sua pensione io mi offro di restituirlo allo Stato.Anche il dibattuto caso Penati, indagato per tangenti dalla procura di Monza che si è autosospeso ed è stato sospeso dal partito, costerà a noi contribuenti- secondo alcuni giornali- in tutto 215 mila euro in quanto il gruppo misto di cui fa parte da solo, ora ha diritto per legge ad un cospicuo budget per far fronte alle spese (sic ter!). Nascono poi come funghi i rampolli di questi politici che si affacciano con baldanza e con passione naturalmente, a rappresentarci, dato che “ come dicono i loro padri” i voti se li sono conquistati sul campo.Abbiamo poi dei sindacati che si mobilitano ad ogni piè sospinto per la tutela dei diritti dei lavoratori mentre questi lavoratori percepiscono salari tra i più bassi della Comunità Europea (30% in meno di salario netto rispetto ai colleghi tedeschi che si mobilitano molto meno) e quanto loro trattenuto, per la pensione che non avranno mai, è il più alto del mondo (33% sulla retribuzione lorda), mentre il costo di fabbricazione del prodotto fatto in Italia è più alto di quello della Germania.Come si può pensare che lorsignori possano risollevare il Paese quando, alla faccia del voto del referendum del popolo sovrano, essi fanno mantenere dal sig. Pantalone se stessi, i propri partiti ed i propri giornali e sono gli stessi che hanno portato il Paese a questo sfascio? Con quale coraggio e con quale autorevolezza possono chiedere sacrifici a chi non riesce ad arrivare alla fine del mese? Questa è una democrazia malata e nei tessuti di questo corpo malato e pieno di debiti circola il sangue infetto della politica italiana.Per certi aspetti a mio avviso, questa situazione ricorda quella che produsse la Rivoluzione Francese quando al popolo che lamentava di non avere il pane, i regnanti suggerivano di mangiare le brioches con due importanti differenze: la prima è che per ora solo una parte del popolo si trova nelle condizioni prima citate, la seconda che c’è ancora chi pensa che le disgrazie vengano solo dalla parte politica avversa e non sia invece il frutto di un sistema da cui i cosiddetti rappresentanti del popolo traggono solo benefici fregandosene dell’Italia e del bene comune. Quando il popolo capirà che il disastro viene da questo sistema politico italiano che ben poco a che fare con la democrazia allora può darsi che i politicanti che ci hanno portato a questa situazione siano costretti a fuggire per evitare guai peggiori. E questo sarà forse l’inizio di una nuova democrazia.

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