Quattro vittime in 5 anni sulla tangenziale di Tavazzano: «In quel tratto le auto corrono troppo»

Il sindaco Francesco Morosini chiederà un incontro in prefettura

Quello di ieri mattina è il quarto morto in cinque anni sulla tangenziale di Tavazzano, «e le tragedie sono accadute tutte nel medesimo tratto, leggermente curvo». Il sindaco di Tavazzano Francesco Morosini chiederà al prefetto di Lodi un incontro, e anche l’apertura di un tavolo tra istituzioni, per risolvere il problema della variante alla strada statale 9 realizzata nel 2016 come compensazione per la tangenziale est esterna di Milano, che se da una parte ha liberato Tavazzano dal problema del traffico che si trascinava dal Dopoguerra, dall’altro ha un difetto, paradossale: è una strada troppo bella.

Il curvone tra la rotatoria per Villavesco e Quartiano e il cavalcavia sotto la provinciale per Modignano e Casalmaiocco è molto ampio, praticamente tre corsie, una delle quali è vietata al transito e delimitata con una zebratura perché serva come spazio di emergenza. Un punto nel quale, come si vede ogni giorno, tanti automobilisti frustrati dai tratti di “vecchia” via Emilia danno sfogo alle loro velleità da piloti convinti che, arrivando 15 secondi prima alla meta, saranno premiati.

Periodicamente la polizia locale dell’Unione Nord Lodigiano si piazza con posti di controllo e Scout o rilevatori di velocità, ma in quella mezz’ora sono tutti disciplinati come scolaretti, perché parte la catena di solidarietà tra conducenti del lampeggio di abbaglianti. Poco dopo, il “gran premio” dei pendolari riparte.

«Avevamo proposto di abbassare il limite a 70 all’ora - prosegue Morosini - o di installare un autovelox fisso, ma due anni fa dalla Prefettura ci hanno risposto che i dati statistici non individuavano ancora questo tratto come “ad alta pericolosità”. Nel rispetto delle competenze della Polstrada e della Prefettura, io intendo insistere. Non sappiamo cosa è successo in questo ultimo incidente ma è evidente a tutti che questo tratto di strada catalizza i sorpassi a rischio, che qui sarebbero vietati, e che bisogna intervenire, non possiamo continuare a contare i morti». L’opinione di chi lavora in polizia locale è che abbassare il limite serve a poco. Ma installare un rilevatore fisso di velocità, su un tratto peraltro di competenza Anas, è letteralmente un affare di Stato.

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