QUARTERONI: «Con il green pass contagi e morti si riducono in maniera sensibile». Guarda i video con l’intervento del professore

Nella lezione tenuta all’Unitre uno dei più noti matematici applicati al mondo analizza la situazione della pandemia

Dai calcoli matematici la sicurezza che la strada sia quella giusta. Con il green pass, i contagiati e i deceduti si riducono sensibilmente. Le previsioni relative ai primi 3 mesi di applicazione parlano chiaro: i primi passano da 120mila a 60mila e i secondi, su base giornaliera, da 50 a 25. Un bel risultato se a dirlo sono i calcoli matematici e il professore Alfio Quarteroni, uno dei più noti matematici applicati al mondo, professore presso il Politecnico di Milano e l’Epfl di Losanna, oltre che membro dell’Accademia nazionale dei Lincei e della European Academy of science.

Il professore, ieri mattina, ha tenuto la sua lezione, all’Unitre di Lodi, sull’intelligenza artificiale, tema al quale, di recente, il docente ha dedicato anche il libro “Algoritmi per un nuovo mondo” (edizioni Dedalo). La lezione, partita proprio da una riflessione sulla pandemia, ha spaziato su diversi argomenti, riscuotendo, ovviamente, grande apprezzamento da parte dei numerosi presenti, a partire dalla presidente e dal direttore dei corsi dell’Unitre, Marilena De Biasi e Stefano Taravella.

«Tornate al primo gennaio 2020, pensavamo che la pandemia riguardasse solo i cinesi - ha detto Quarteroni -, le autorità politiche e governative, del resto, ci tranquillizzavano, dicevano che eravamo preparati». Tutti i 60mlioni di italiani si trovavano in un unico grande compartimento, quello dei suscettibili, potenzialmente esposti al contagio. Dal 20 febbraio, ha detto il professore mostrando uno schema, le persone si sono divise in undetected, cioè i contagiati che non sanno di esserlo, gli isolati, gli ospedalizzati, i guariti, quelli in terapia intensiva e i deceduti. Il compito del matematico è trovare delle leggi «che permettano di capire quali siano le relazioni tra tutti questi singoli compartimenti. Le relazioni sono in grado di capire, in modo dinamico, anche per il futuro, come si svilupperà la pandemia, ci aiuta a capire tra un mese cosa succederà, se saremo chiusi in casa, se le attività industriali o le scuole saranno aperte o chiuse. Questi modelli hanno la pretesa di fare una previsione sul futuro».

Il primo marzo 2020, ha esemplificato il matematico mostrando i grafici, «abbiamo avuto il primo picco: in Lombardia circa 400 contagiati ogni 100mila abitanti, a novembre, nella seconda ondata, sono diventati 1600 per 100mila abitanti, la possibilità del contagio è stata 4 volte più severa della prima. Nella terza ondata, a marzo: 2021, 1200, 3 volte quelli della prima ondata. Poi, per fortuna, abbiamo imboccato la strada della discesa, essenzialmente grazie ai vaccini».

Con i modelli matematici si riesce anche a capire come «il famoso Rt, si stia comportando. Nella prima ondata, ad aprile 2020, grazie al lockdown, eravamo sopra l’1, ad agosto di quest’anno a 1,5, quindi molto più in alto. Ce ne siamo accorti pochissimo grazie ai vaccini. Con lo stesso Rt, senza vaccini, saremmo stati in condizioni decisamente peggiori. Adesso l’Rt sta crescendo a livello nazionale, tra un mese sarà sopra l’1, ma non penso sia grave perché la virulenza è molto ridotta. I danni che fa oggi il virus sono inferiori a quelli che faceva nella primavera del 2020 con lo stesso Rt. Adesso l’Rt sta aumentando anche perché il numero dei tamponi sta crescendo per via delle restrizioni relative al green pass, e anche perché l’efficacia dei vaccini, per coloro i quali si sono vaccinati, nei primissimi mesi del 2021, sta riducendosi. Se non dovesse arrivare una nuova variante, difficilissima da prevedere, dovremmo essere tranquilli».

Questi calcoli e algoritmi vengono inviati ogni settimana alla cabina di regia del governo. Questo è stato molto utile soprattutto in passato quando bisognava decidere misure più o meno restrittive. Le previsioni vengono valutate da un ente europeo e le previsioni del gruppo di Quarteroni si sono sempre posizionate entro i primi 3 posti (su 30 centri di ricerca europei) quanto ad accuratezza delle previsioni su base settimanale. «Non è compito degli scienziati prendere decisioni politiche in merito alle restrizioni o alla politica vaccinale - ha detto -. È tuttavia nostra responsabilità quella di mettere la scienza al servizio di chi deve prendere decisioni, fornendo analisi che derivano da teorie, da elementi fattuali e approcci rigorosi».

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