Quando i giovani temono il vaccino: a Vizzolo 20 svenuti in un solo giorno

Alcuni hanno paura degli aghi, altri del prodotto che viene iniettato: gli psicologi in campo

Raggiungono titubanti l’hub di Vizzolo e poi al momento di sottoporsi al vaccino svengono per crisi vagali dettate dalla paura: il fenomeno è alquanto diffuso soprattutto tra i giovani. In un solo giorno di settimana scorsa sono stati una ventina i pazienti dai 20 anni in su che hanno vissuto dei momenti di panico che hanno fatto perdere loro i sensi. La media, da quando è iniziato il turno degli under 50, pare che si attesti su una quarantina di malori alla settimana, mentre i casi di tracollo sono stati rari tra le persone anziane. Lo scenario registrato nei centri vaccinali del Sudmilano si sta ripetendo del resto negli hangar di tutta Italia dove è in corso la grande campagna di immunizzazione al Covid. Ma al fianco di chi vive con disagio l’importante appuntamento con la salute, a Vizzolo, ci sono gli psicologi volontari dell’associazione Sipem Sos Lombardia che dall’aprile scorso si alternano per più giorni della settimana mettendo a disposizione la propria professionalità di tutti coloro che hanno bisogno di supporto. La presidente dell’associazione, Roberta Brivio, spiega: «Incontriamo dei ragazzi che hanno paura degli aghi, mentre altri loro coetanei esprimono dei timori per il prodotto che gli viene iniettato, inoltre in questi giorni stiamo aiutando anche alcune persone che hanno fatto la prima dose di AstraZeneca e che ora hanno delle perplessità a effettuare il richiamo con un altro antidoto. Altri ancora hanno subito dei lutti a causa del Covid e pertanto il momento del vaccino lo vivono in un particolare stato emotivo. E poi c’è chi - riprende - viene rimandato indietro in quanto i sanitari temono che possano sviluppare delle particolari reazioni allergiche e pertanto chiedono loro di effettuare degli accertamenti prima del vaccino: si tratta di pazienti che vivono male il fatto uscire senza avere raggiunto subito l’obiettivo che si erano prefissati e che noi cerchiamo di sostenere». Al tempo stesso il team di professionisti che mette a disposizione lo strategico servizio gratuito di tanto in tanto si è trovato ad aiutare gli stessi sanitari. «Medici e infermieri - afferma la dottoressa Brivio - sono professionisti che affrontano con grande dedizione il proprio lavoro, ma talvolta anche per loro non è facile anche perché purtroppo capita che vengano trattati male da persone maleducate o nervose». E quando gli psicologi si rendono conto di trovarsi di fronte a dei cittadini con fragilità che sono più profonde dell’emozione dettata dal singolo momento, li indirizzano verso gli appositi servizi del Sistema sanitario nazionale.

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