Come sposo, padre di famiglia, come cattolico e membro di questa società, mi sento particolarmente chiamato in causa per il tema oggetto dei lavori, a cui sto partecipando, della 47a Settimana Sociale dei cattolici italiani in svolgimento a Torino: “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”. Avere scelto “la famiglia” quale tema di riflessione, confronto e proposta per la Chiesa italiana, significa porre al centro dell’attenzione e del lavoro di tutti gli ambiti ecclesiali e dei singoli cattolici, ma anche di tutti i cittadini e di tutte le formazioni sociali del nostro Paese, “la realtà più importante” – quindi la famiglia, – per la vita, la crescita e il futuro di ogni persona e di tutta la società. Scelta che è importante soprattutto in questo momento storico, in cui in tutto il mondo la famiglia, fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, come dice la stessa Costituzione italiana, e aperta alla vita, è sottoposta a un fortissimo attacco culturale e normativo che ne mette in dubbio la verità. La famiglia risulta determinante per garantire un futuro all’umanità in quanto, come unica comunità e istituzione fondata sulle relazioni fra donna e uomo e fra generazioni, è condizione insostituibile per la formazione dell’identità personale, è luogo di cura reciproca in tutte le situazioni e le età della vita, è fondamento indispensabile della coesione sociale e perciò fonte di una società civile tesa al bene comune. Che la famiglia abbia questa importanza determinante nella vita personale e sociale, e sia perciò una risorsa di cui non si può fare a meno, è evidente nell’esperienza di ogni donna e di ogni uomo ed è in teoria anche riconosciuto dai mass media che sottolineano spesso le sue funzioni di salvaguardia nella crisi economica, di cura dei malati e dei diversamente abili, di custodia della crescita dei piccoli. Ma in realtà quando si tratta di individuare gli interventi concreti e finanziari per affrontare i problemi più gravi del nostro Paese, allora di famiglia non si parla mai e tantomeno si prevedono interventi finanziari a suo sostegno. Eppure è sempre più chiaro ed evidente, a chi vuole esaminare in modo serio problemi e difficoltà – così come è stato fatto nei decenni scorsi in molti Paesi –, che al centro delle situazioni più importanti da risolvere in Italia c’è proprio la famiglia. La crisi demografica ormai divenuta una priorità per dare una possibilità di futuro al Paese, l’emergenza educativa evidente sia nei livelli di istruzione che nei comportamenti sociali, la fatica del nostro sistema di welfare nel sostenere e accompagnare le sempre più numerose fragilità: sono tutti aspetti delle difficoltà attuali che troveranno soluzioni solo se si metterà al centro la famiglia, non come oggetto di assistenza bensì come soggetto sociale da promuovere, sostenere e attivare secondo la logica della sussidiarietà e della solidarietà. Dalla stessa crisi economica – i cui effetti negativi sono attenuati proprio dagli interventi delle famiglie – si uscirà solo nel momento in cui si terrà conto anche del ruolo importante che la famiglia svolge nei processi economici e si rispetterà la capacità di contribuzione fiscale in base ai carichi familiari, evitando di sottrarre impropriamente le risorse necessarie soprattutto nel momento in cui si generano nuovi figli, fatto che invece oggi determina l’impoverimento delle famiglie numerose. E’ urgente alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie con carichi familiari, senza aspettare che riparta l’economia, perché senza le famiglie l’economia non riparte. Anche all’interno della Chiesa, soprattutto nelle singole comunità diocesane e parrocchiali, è necessario mettere al centro dell’azione pastorale ed evangelizzatrice la famiglia, come soggetto primo della trasmissione della fede e come responsabile della testimonianza cristiana nella società per edificare la Chiesa e un mondo a misura di uomo. Particolarmente in questo momento in cui è in atto un grave attacco culturale e sociale all’identità della famiglia in tutto il mondo, per cui si corre il rischio di trasformare la convivenza umana in un luogo nemico dell’uomo, è necessario che le famiglie cristiane sentano la responsabilità di conoscere, vivere e testimoniare la verità della famiglia, la sua vera natura secondo l’insegnamento della Chiesa e della sua dottrina sociale.
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