Pronto un primo identikit della vittima

Gli inquirenti stanno passando al setaccio le denunce di scomparsa recenti e stanno verificando se combaciano con i pochi elementi in possesso per risalire all’identità del cadavere smembrato rinvenuto a Orio. Completate le ricerche sul terreno, le indagini del Comando provinciale dei carabinieri di Lodi si concentrano adesso sulle attività di riscontro. Della persona uccisa e sezionata come fosse carne da macello, trovata venerdì mattina lungo la scarpata del Lambro a Orio Litta, si conoscono il sesso, l’altezza, il colore della pelle e gli indumenti che aveva indosso. Ed è su quelli che si provano a incrociare le fisionomie degli individui che risultano scomparsi. L’identikit che gli inquirenti hanno fornito della vittima parla di un uomo piuttosto giovane, tra i venti e i trent’anni, alto poco più di un metro e settantacinque - dalla base del collo al calcagno era stato calcolata al momento del ritrovamento un altezza di 1 metro e 68 centimetri -, dalla carnagione chiara. Altro particolare, era circonciso. Ma lo sono gli ebrei, i maghrebini e persino alcuni italiani, osservano i responsabili dell’inchiesta.

Quanto a cosa indossava, slip grigio scuri, pantaloni grigio antracite lunghi fino al polpaccio e calzini neri. I pantaloni fanno pensare a un pigiama e non è escluso che anche il paio di jeans Levi’s con infilata una cintura che sono stati recuperati a poca distanza dal bacino fossero suoi. Molti stranieri usano infilarli proprio sopra il pigiama, per cui non sarebbe azzardato pensare che anche l’uomo ucciso avesse fatto lo stesso. Ammesso che si tratti di uno straniero, s’intende, ma su questo come su molti altri punti è ancora buio. Dal comando di Lodi si sottolinea infatti come le indagini siano soltanto agli inizi e in questa fase si proceda a 360 gradi. In attesa che salti fuori un indizio rivelatore, qualcosa in grado di restringere il campo. Per questo resta ferma la sollecitazione a segnalare qualunque movimento sospetto si abbia avuto modo di osservare nella zona, nell’arco di tempo tra il 30 e 31 marzo scorsi. Al momento nessuna segnalazione è ancora giunta.

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