Promuovere un nuovo Rinascimento

Egregio Direttore,Approfitto dello spazio concesso dal Suo quotidiano, voce del lodigiano e della lodigianità, per intervenire in merito alle Sue riflessioni di sabato scorso circa l’importanza cruciale delle imminenti elezioni comunali di Lodi. Ci troviamo in un contesto politico in piena evoluzione: il futuro dell’Ente Provincia è quanto mai incerto, è molto probabile, infatti, che il nascente “Governo di larghe intese” metta mano alla Carta Costituzionale così da arrivare ad un riordino dei livelli istituzionali sub statali, e la sopravvivenza della nostra Provincia potrebbe essere messa in dubbio. In questo quadro quanto mai confuso, l’unico elemento certo ad oggi è che i cittadini saranno privati della possibilità di eleggere i propri rappresentanti provinciali, in quanto le Province saranno declassate ad organi di “secondo livello”, i suoi governanti o meglio amministratori saranno cioè scelti all’interno di una grande assemblea dei Sindaci e dei Consiglieri Comunali: un vero e proprio schiaffo alla democrazia diretta. Certamente la comunità lodigiana continuerà a vivere ed ad essere unita grazie ad una orgogliosa storia dalle radici profonde, ma la fine dell’autonomia del lodigiano comporterà una moltitudine di disservizi per i cittadini, costretti a spostarsi decine di chilometri per raggiungere lontani uffici.Le elezioni comunali di quello che è attualmente il Comune capoluogo non sanciranno quindi solo ed esclusivamente l’elezione del Sindaco di Lodi, ma determineranno l’elezione di una vero e proprio “Sindaco di tutti i lodigiani”, una personalità che dovrà saper coagulare le istanze di tutti e 61 i comuni del nostro territorio: sarà necessariamente onere ed onore del Sindaco di Lodi coordinare e tenere le fila coi gli altri Sindaci, dal Nord alla Bassa, e far pesare le richieste di tutto il lodigiano ai tavoli con le altre realtà alle quali potremmo essere accorpati.Il raggio di azione del Sindaco di Lodi non sarà limitato ai soli confini della città. Il nuovo sindaco dovrà essere in grado di porsi a capo di un tavolo con tutti i rappresentanti del territorio: il mio impegno sarà quello di convocare ad un tavolo sindaci, amministratori, associazioni di categoria, sindacati, enti no profit del settore sociale, sanitario, civile, culturale di tutto il territorio per un’attenta analisi delle sfide del lodigiano e per la ricerca di soluzione condivise. E non potrò che far pesare queste istanze ad ogni livello amministrativo, in piena sintonia con il governo regionale. Abbiamo il dovere di garantire un futuro al nostro territorio. Per farlo, occorre impegno e uno scatto di orgoglio da parte dei lodigiani in generale e di un “Sindaco di tutti i lodigiani” in particolare e che abbia a cuore il proprio impegno dal primo giorno fino all’ultimo del proprio mandato elettorale.Il Comune capoluogo devi farsi promotore di un nuovo “rinascimento”, cercando di porre freno alla crisi occupazione che affligge il nostro territorio. Bisogna avere l’onestà intellettuale di dire che le competenze del Comune in materia di lavoro sono davvero limitate, per cui i candidati a sindaco che sbandierano slogan come “Lavoro, lavoro ed ancora lavoro” stanno prendendo in giro i lodigiani. Tuttavia, ci sono delle “leve” su cui l’Amministrazione Comunale può agire per creare benessere e sostenere – nel limite del possibile – una ripresa economica, senza promettere “libri dei sogni”: se i cittadini lodigiani mi rivestiranno della loro fiducia, da sindaco punterò sul dimezzamento degli oneri di urbanizzazione per dare fiato ad un mercato strategico per Lodi come quello immobiliare, varerò su una serie di “maxi sconti” per favorire l’edilizia sostenibile e il recupero dell’esistente (in particolare di edifici storici della Città Bassa, così da restituire l’area allo splendore di un tempo) coinvolgendo tutte le associazioni di categoria e gli ordini professionali in materia di edilizia e pianificazione territoriale per meglio ripensare e rilanciare la città, la nostra Casa Comune di tutti i cittadini e non solo di alcuni, così come già ha cominciato in questi anni a concretizzare l’Assessorato alla Pianificazione Territoriale e alla valorizzazione dei Beni Culturali della Provincia di Lodi; cancellerò tutta una serie di balzelli che non hanno grande incidenza sulle casse comunali, ma la cui eliminazione è doverosa per dare un segnale “di amicizia” e di sostegno alle attività commerciali, quali la cancellazione dell’imposta di soggiorno (che è insensata per una città che non ha una vocazione turistica….con la speranza che anche la nostra amata Lodi un giorno diventi davvero città Turistica), passando poi dalla cancellazione dell’imposta comunale sulle insegne dei negozi sino alla cancellazione della tasse di occupazione suolo pubblico che i commercianti pagano per le fioriere e l’arredo urbano, studierò infine sistemi di incentivo per favorire l’insediamento di attività commerciali ed artigianali nelle frazioni e nelle periferie.Il tutto mettendo a punto un piano finalizzato ad aumentare l’accessibilità al centro storico, in modo da evitare che potenziali consumatori, scoraggiati dalla carenza (o assenza, oserei direi) di posti auto in centro, si rivolgano ai grandi centri commerciali fuori città. Questo progetto avverrà senza trascurare il recupero di aree periferiche degradate, in modo che tanti lodigiani non si sentano più “cittadini di serie B”. Risvegliare Lodi e il lodigiano è la nostra missione. Non è facile, ma la coalizione da me capeggiata, composta ad oggi dai Fratelli d’Italia e dal Partito Pensionati, è pronta a cogliere questa sfida.

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