Prima si sposano e, finita la festa, si fanno vaccinare

Massimiliano e Veronica si sono recati all’hub di Codogno indossando ancora gli abiti del matrimonio

Doppio cambio di vita per due volontari della Croce rossa. Convolano a nozze e poi, finiti i festeggiamenti, con gli abiti da cerimonia addosso, vanno a fare il vaccino. Ovviamente diventano subito gli idoli dell’hub di Codogno. Gli operatori chiedono, fanno domande e poi si scattano una foto insieme, come simbolo di speranza di una vita nuova. La storia di Massimiliano Manera e Veronica Bianchi, residenti a Codogno, è legata da un filo rosso, anche se loro due ne erano inconsapevoli, fin dalla nascita, avvenuta lo stesso giorno, mese e anno di 30 anni fa. Entrambi diventano volontari della Croce rossa, lei a Ospedaletto e lui a Lodi. Sei anni fa diventano fidanzati e sabato mattina, nella chiesa parrocchiale di Codogno, convolano a nozze. Lui, spiegano Massimiliano e Veronica che si stanno godendo la prima giornata da coniugi, «avrebbe avuto il richiamo del vaccino proprio sabato, il giorno del matrimonio, alle 9.50. La cerimonia sarebbe stata alle 10.30, così abbiamo chiamato e subito ci hanno detto che non c’erano problemi, Massimiliano avrebbe potuto andare anche alla sera, alle 19.30, dopo il matrimonio». Così hanno fatto. Dopo la cerimonia religiosa hanno festeggiato all’Isolone di San Rocco e poi, alle 19.30, si sono presentati al palazzetto di Codogno per il vaccino. Il marito è entrato nell’hub per la somministrazione e lei ha aspettato fuori. La prima dose di vaccino, per lei, era fissata per il 22 giugno. «Visto che avanzavano 2 o 3 dosi, che erano già pronte per l’inoculazione - spiega Massimiliano -, hanno chiesto a Veronica se avesse voluto vaccinarsi e lei ha accettato». È stato un momento «molto particolare - ammettono gli sposi -. Tutti gli operatori sono stati carini e gentili con noi e noi abbiamo distribuito anche i confetti». Se per lei sfilarsi la manica per porgere il braccio è stato molto semplice, non è stato altrettanto per lui. «Mi hanno aiutato gli operatori - dice Massimiliano ridendo -, dovevo togliere il gilet, la camicia, la giacca. Sono stati bravissimi. Poi mi hanno aiutato anche a rivestirmi». Tra novembre e dicembre Massimiliano e Veronica si sono ammalati entrambi di Covid. «È stata lei a contagiarmi», scherza lui. Ma «per fortuna - dicono - siamo stati curati a casa, noi siamo stati fortunati». Il gesto compiuto all’unisono il giorno del loro matrimonio ha una valenza più importante che mai. «Per noi sabato è incominciata due volte una nuova vita - ammettono - ci siamo sposati e ci siamo vaccinati. Speriamo che questa normalità verso la quale ci siamo avviati anche noi arrivi presto». Lui magazziniere e lei impiegata nello studio di un commercialista, grazie ai loro datori di lavoro hanno ottenuto il permesso di rinviare il viaggio di nozze: sarà in una località ancora da scegliere, del Belpaese.

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