Presi in ostaggio dai rapinatori

Banditi in banca immobilizzano clienti e dipendenti

Legati come ostaggi, dentro a un ufficio, mentre i loro aguzzini ripuliscono la banca. È la brutta avventura vissuta da dipendenti e clienti della filiale Centropadana di Montanaso Lombardo, assaltata e rapinata ieri pomeriggio da una coppia di banditi. L’istituto era protetto da diversi “deterrenti”, quali metal detector e telecamere di sorveglianza puntate sull’ingresso. Ma i rapinatori non se ne sono preoccupati, probabilmente perché privi di armi che potessero fare scattare l’allarme, tanto da essere entrati tranquillamente a volto scoperto. Che i malviventi fossero disarmati o meno, però, i malcapitati all’interno della filiale non lo potevano sapere; di certo c’è solo che la sicurezza e la prestanza fisica della coppia li ha costretti ad assecondarne gli ordini, obbligandoli a farsi legare e rinchiudere nella direzione durante un “repulisti” che ha fruttato ai rapinatori un pingue bottino, pari ad almeno quindicimila euro.

L’assalto, l’ennesimo patito dalle banche del Lodigiano, è avvenuto nel primo pomeriggio.

La filiale della Centropadana aveva da poco riaperto dopo la pausa per il pranzo, quando i rapinatori, due “energumeni” come le definiscono alcune testimonianze, forse originari dell’Est Europa, sono entrati indisturbati nell’istituto. All’interno dello stesso, c’erano una decina di persone, tra dipendenti e clienti: tanta gente, rispetto a numerosi dei colpi che vengono consumati in presenza dei soli addetti allo sportello, ma che il duo di malviventi ha trovato modo di neutralizzare in breve tempo. Come? Costringendoli ad ammassarsi nell’ufficio di direzione e immobilizzandoli con delle fascette da elettricista. Il tutto per pochi, eppure lunghissimi e spiacevoli minuti: il tempo sufficiente a razziare il denaro contenuto nella cassa, uscire dalla filiale e dileguarsi a piedi, forse attesi nelle vicinanze da un complice in automobile.

Scomparsi i rapinatori, i prigionieri si sono liberati e hanno lanciato l’allarme: sul posto, dopo poco, sono così piombati i carabinieri di Lodi, cui assieme alle descrizioni fornite dagli ostaggi potrebbero fornire indicazioni preziose anche le immagini immortalate dalle videocamere di sorveglianza. «La banca ha ottemperato alle disposizioni del protocollo d’intesa prefettizio sulla sicurezza, il metal detector e la telecamera funzionavano - riflette Ettore Necchi, coordinatore provinciale del sindacato bancario Fabi -. I colleghi naturalmente al momento erano scossi, ma poi si sono tranquillizzati. Era da un po’ che non subivamo rapine nel Lodigiano, ma i tempi restano molto bui, complice la crisi. Il futuro? Provvederemo al più presto a conoscere il nuovo prefetto, per inoltrargli quanto avevamo chiesto a livello di sicurezza anche al suo predecessore». A tale proposito, l’Intesa San Paolo sarebbe intenzionata ad accogliere una delle proposte più sollecitate dei sindacati: «Forse sposteranno la filiale di Sordio», anticipa Necchi, che al pari dei colleghi ha più volte segnalato come la stessa, rapinata due volte in pochi mesi l’anno scorso, sia troppo isolata ed esposta al pericolo. Una buona notizia, nel giorno in cui l’audacia dei banditi ha violato una realtà ben più protetta come quella della Centropadana.

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