Pregis, 14 firmano per andarsene

Sono 14 i lavoratori che hanno già detto di sì all’uscita volontaria e incentivata dalla Pregis di Ossago: entro il 30 agosto lasceranno l’azienda con un assegno da 26 mila euro. Per quella data dovranno essere 25 in tutto le uscite dalla fabbrica sui 68 posti di lavoro attuali.

La cura dimagrante è considerata strategica per la riuscita del piano industriale della nuova proprietà Airpack, una cordata di imprenditori lodigiani che nella primavera scorsa è subentrata nella proprietà della Pregis di Ossago a un fondo d’investimento americano. La riduzione di personale era anche già nell’accordo con i sindacati e condizione per l’acquisto stesso dell’azienda.

Il piano è diventato operativo in estate, e con esso il programma di avvicinamento alla mobilità. Finito in agosto l’anno di contratto di solidarietà applicato dalla vecchia proprietà, azienda e sindacati hanno firmato un nuovo accordo per la cassa integrazione straordinaria di un anno a rotazione.

Al termine dell’anno si individueranno 25 esuberi, ma l’azienda in sede di accordo ha messo sul piatto un incentivo di 26 mila euro per chi avesse aderito entro settembre, bonus a scendere poi di 500 euro al mese fino ad agosto dell’anno prossimo.

I lavoratori possono aderire al piano fin da ora ma, salvo diverse esigenze, l’uscita dalla fabbrica è rimandata alla fase di mobilità che sarà aperta a settembre 2013.

Le adesioni di settembre al piano d’incentivazione sono state formalizzate con la firma dei lavoratori, martedì pomeriggio in un incontro nella sede di Assolodi.

A oggi sono 14 i lavoratori che sono disposti a lasciare l’azienda, già ben oltre la metà degli esuberi finali individuati.

«Con l’azienda c’è sempre qualche difficoltà e anche in questo caso c’è stato un tentativo di fare marcia indietro rispetto agli impegni economici - dice Francesco Cisarri della Filctem di Lodi -. È chiaro però che le uscite volontarie si determinano anche e soprattutto per la presenza dell’incentivo, e ogni passo indietro su quello sarebbe equivalente a un passo indietro sull’intero accordo. Al momento la questione è rientrata e non è più sul tavolo. Anche sulla gestione della cassa integrazione al momento non ci sono questioni aperte, ma è indubbio che alcune criticità ci siano. I lavoratori non possono accettare di tutto, e se qualcuno è lasciato a casa e poi sostituito nelle mansioni è chiaro che l’impugnazione è più di un’ipotesi».

Per il momento si tratta più che altro di schermaglie, anche perché la partita vera si giocherà sull’individuazione degli esuberi, ma le criticità nel rapporto con Pregis rimangono. E a questa difficoltà di rapporto contribuisce anche la situazione relativa alla cooperativa che per Pregis gestisce la movimentazione della merce: qui cinque lavoratori su 20 sono stati licenziati ad agosto senza preavviso e senza apertura formale di procedure, e il sindacato ha fornito loro sostegno con gli avvocati delle due parti al lavoro ora per cercare una soluzione prima di arrivare a processo.

Andrea Bagatta

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