Poste, arrivano 6 rinforzi estivi ma per i sindacati sono pochi

«Finalmente sono arrivati i rinforzi estivi, all’ultimo minuto come la cavalleria dei film western, ma questa volta non c’è il lieto fine». La Cgil torna all’attacco di Poste Italiane, l’azienda ha inviato sul territorio sei addetti con contratto a tempo determinato, un numero che per il sindacato è insufficiente a garantire un servizio degno di questo nome. Una situazione che si ripete ogni anno tra luglio e agosto e che i lavoratori ritengono inaccettabile.

«Il recapito è possibile grazie alle ore di straordinario dei portalettere - afferma il segretario provinciale che segue la categoria, Benedetto Matteucci -, ore di straordinario che sono ormai diventate patologiche. Ci sono lavoratori che hanno dai 40 ai 50 giorni di ferie ancora in arretrato, a cui si aggiungono quelle di quest’anno, eppure non possono smaltirle a meno che i colleghi non si fermino delle ore in più. Complessivamente nella provincia di Lodi sono stati destinati solo sei sostituti a tempo determinato, un numero nettamente insufficiente per le esigenze del nostro territorio, per portare a una dimensione “accettabile” il residuo di ferie dei portalettere e garantire una qualità del servizio decente».

Secondo il sindacato servirebbero almeno una quindicina di operatori, «altrimenti non si va di nessuna parte». Il segretario provinciale ricorda che Poste Italiane dovrebbe garantire le ferie dei dipendenti, il quale teme che la responsabilità dei disservizi ricadrà proprio sui lavoratori.

La Cgil ha già espresso di fronte all’azienda il suo punto di vista, sottolineando che in questo modo si mette a rischio l’efficienza del servizio: «Stiamo chiedendo a Poste Italiane di rimediare a questa situazione, ci auguriamo che la risposta arrivi presto e che sia positiva. In questo modo, infatti, si creano problemi non solo ai portalettere bensì ai cittadini».

Nei mesi scorsi nel Lodigiano si sono raccolte decine e decine di lamentele a causa della cassetta postale vuota.

Nella giornata di ieri il sindacato ha inviato una lettera ai vertici per mettere in luce i diversi problemi registrati nel settore recapito.

La Cgil sottolinea che anche le altre province lombarde si trovano alle prese con gli stessi grattacapi.

«Nei centri di recapito della Lombardia - si legge nel comunicato preparato per l’occasione -, come abbiamo più volte denunciato, esiste una situazione di forte criticità: mancanza di scorte, ricorso allo straordinario e alla flessibilità operativa senza regole, attrezzature insufficienti, carenze nella sicurezza. È ora che si cominci a discutere seriamente di questa riorganizzazione così magnificata dai vertici aziendali, che doveva risolvere tutti i problemi ma che, a nostro parere, si è tradotta invece in un deterioramento della qualità del lavoro e del servizio offerto ai cittadini. Siamo anche seriamente preoccupati - conclude infine la nota firmata dalla Cgil -, visti alcuni provvedimenti del Governo, che i tagli di zone e di occupazione non siano affatto finiti».

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