Pioggia di polemiche sulla Tem

La questione degli espropri si incendia: Confagricoltura chiede la certezza del pagamento

delle indennità ed è pronta a scendere in piazza

Si arroventa la questione espropri Teem nel Sudmilano. In un’altra dura nota Confagricoltura di Milano, Lodi e Monza Brianza torna a chiedere «la certezza del pagamento delle indennità di esproprio in tempi brevi, e dove l’esproprio non è stato ancora dichiarato (perché di fatto spesso c’è solo la pubblica utilità) una comunicazione efficace sulle modalità con cui la procedura sarà attuata».

È questo lo sviluppo di ieri di una problematica che ribolle, lungo tutta la linea che va da Cerro al Lambro alla Brianza, seguendo i 35 chilometri dell’autostrada, la tangenziale est esterna di Milano. Lo scenario meno augurabile di tutta la questione è quello dei trattori in piazza: anzi sotto il palco di qualche politico impegnato in campagna elettorale. Magari un ex amministratore Teem. Dunque, ieri si è fatto sentire il direttore di Confagricoltura. Secondo Luigi Curti come prima cosa c’è il problema dell’erogazione fondi: «Al momento non si sa ancora come e quando saranno effettuati i pagamenti. Un clima di incertezza che per i piccoli imprenditori può avere effetti pesantissimi. Gli attraversamenti della Teem infatti vanno a colpire spesso anche i fabbricati, provocando un ulteriore aggravamento delle diverse situazioni».

Gli agricoltori, interpellati direttamente nelle loro aziende, confermano che il declassamento dei terreni non consiste nel puro fatto di mettere cemento anziché mais, ma anche in una serie di interferenze meno palesi come la riprofilatura dei campi stessi che li rende meno redditivi; la sospensione dell’erogazione d’acqua fuori dalle asciutte programmate, l’interramento di sistemi e impianti nelle fasce di rispetto autostradale che quindi diventano “semicoltivo”. Sulla questione sono al lavoro anche i politici lodigiani, Claudio Pedrazzini e Pietro Foroni in Regione, a caccia di una piattaforma di intesa che si avvalga anche del corposo credito appena introitato dal gruppo Te, 530 milioni di euro. Curti ha confermato che «la proposta di accordo avanzata a dicembre dalla Regione è stata rifiutata da Teem, non da noi». Quanto al fatto che il 60 per cento dei coltivatori sia stato indennizzato, il responsabile interprovinciale nutre serissimi dubbi: «Non certo il sessanta per cento del montante economico». Alcune settimane fa il consorzio autostradale aveva reso noto che lo stanziamento limite per «indennizzi, risoluzioni e interferenze agricole» ammonta a circa 55 milioni di euro su 2,2 miliardi complessivi di costi della tangenziale.

Le procedure di pubblica utilità o occupazione temporanea di suoli sono state 938 in totale. Quanto al valore di indennizzo, si parte da una somma al metro quadrato equiparata per Lodi e Milano: 11,57 euro.

A questi si aggiungono gli asservimenti, le occupazioni temporanee, i cosiddetti «frutti pendenti» e voci minori. «Con questa operazione cumulativa che peraltro è illegittima, si arriva a 23-25 euro al metro quadrato - giurano i proprietari e conduttori di cascine - assolutamente non a 35-40 euro».

Insomma, la questione degli espropri per la realizzazione della tangenziale est esterna sul Sudmilano promette di rimanere incandescente ancora a lungo.

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