Peschiera, il capannone della logistica brucia ancora

Vigili del fuoco al lavoro anche questa mattina: il fuoco cova sotto le macerie

Ancora fumo questa mattina, venerdì 3 giugno, dal devastante incendio scoppiato nella notte tra mercoledì e giovedì verso l’una alla ditta Cst Trasporti, una logistica in via Enrico Mattei a Peschiera, nella zona produttiva. Le fiamme hanno interessato un capannone di 5mila metri quadrati andato completamente distrutto con il materiale stoccato all’interno irrimediabilmente perduto. Plastiche e prodotti chimici, tra cui vari bancali di materiale edile che sono bruciati rendendo l’aria irrespirabile e necessario l’intervento dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) per rilevare le ricadute ambientali e l’eventuale contaminazione delle falde. Un allarme fortunatamente rientrato, anche se nel cuore della notte è stato necessario lo sgombero delle unità produttive più vicine alla Cst, che ancora oggi sono bloccate per permettere l'accesso dei pompieri da più fronti. L’alta colonna di fumo, oggi più chiaro rispetto alle prime ore, continua a rendere l’aria irrespirabile anche a distanza dal luogo del disastro.

Nessun ferito, dato che la ditta aveva chiuso alle 19.30, anche in vista della pausa della Festa della Repubblica. C’è un continuo cambio di vigili del fuoco che aspettano di volta in volta l’abbassamento delle fiamme per spostare le macerie con i bulldozer. Secondo il comandante della polizia locale Claudio Grossi ci vorrà ancora del tempo per spegnere l’incendio, «Dopo il propagarsi delle fiamme, l’edificio è crollato su se stesso; in questo modo tutto il materiale che stava andando a fuoco è stato completamente schiacciato dal tetto, e ciò sta rendendo veramente complicato lo spegnimento totale. La situazione è comunque sotto controllo».

Lo spavento dei passanti è stato notevole, tuttavia non è paragonabile al panico che Paride Orfei - figura circense di carattere nazionale proprietario del Piccolo Circo dei Sogni che da diversi anni si è stabilito proprio di fronte alla Cst - ha avvertito mentre dormiva nella sua abitazione: «Mi sono svegliato verso l’una del mattino in seguito a un forte boato, i cani hanno iniziato ad abbaiare all’impazzata, dopodiché mi sono affacciato alla finestra e ho visto una lingua di fuoco imponente che usciva dal capannone a poco più di 50 metri da casa mia. Ho subito avvertito il 112». E ovviamente si indaga a 360 gradi. (hanno collaborato Emiliano Cuti e Samuel Botti)

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