PESCHIERA Anziano fa da “esca” e la truffatrice viene arrestata

La giovane gli aveva telefonato fingendosi sua figlia, lui finge di cadere nella trappola e avvisa i carabinieri

Ha capito subito che si trattava di un raggiro, ma ha fatto finta di cadere nel tranello per poi chiamare i carabinieri e far arrestare la truffatrice: una giovane cittadina di origine slava (J. K., le sue iniziali), che è finita in manette per truffa aggravata e rapina impropria. A. A., un 76enne di Peschiera, è stato il protagonista di questa vicenda a lieto fine, non solo ha smascherato la truffa telefonica, ma coraggiosamente ha fatto da “esca”, incontrando la sua truffatrice per consentire ai carabinieri di catturarla.

La donna aveva telefonato al 76enne spacciandosi per la figlia. Nascondendo la voce con colpi di tosse, aveva detto che aveva bisogno di soldi per affrontare delle spese notarili molto costose, vitali per lei per sbloccare una pratica.

Una questione di vita o di morte. Il “papà”, però, ha capito che dall’altra parte del telefono non c’era la figlia, ma ha preferito continuare la conversazione e stare al gioco, salvo poi fare cadere la linea per avere il tempo di contattare la figlia vera per informarla di quanto stava accadendo e di contattare i carabinieri. Nel frattempo la truffatrice ha richiamato l’anziano, chiedendogli di racimolare tutto il contante e i gioielli che aveva in casa, che poi avrebbe dovuto consegnare a un’incaricata del notaio che sarebbe andata da lui mezz’ora dopo, facendosi riconoscere con una parola d’ordine stabilita in “codice rosso”. Un’insolita richiesta alla quale A. A. ha acconsentito, assistito dai carabinieri della stazione di Peschiera Borromeo e del nucleo operativo e radiomobile di San Donato, che nel frattempo avevano raggiunto l’abitazione. Due militari in borghese hanno presidiato l’ingresso della casa, un’altra pattuglia si è tenuta a distanza pronta ad intervenire. E mezz’ora dopo l’incaricata si è presentata presso l’abitazione della vittima, che ha incontrato in strada dopo aver recitato la parola d’ordine concordata. La vittima però non le ha consegnato subito il sacchetto con i gioielli e la donna lo ha colpito con una gomitata al volto e un calcio per tentare una fuga che è stata interrotta sul nascere dall’intervento degli uomini dell’Arma.

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