«La terra ha risorse a sufficienza per i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di ciascuno», così si esprimeva Mahatma Gandhi.Sembra accogliere questo spirito l’Anno europeo contro lo spreco, indetto per il 2013 dall’Unione europea. Già nel 2011 fu proclamata la Giornata europea contro lo spreco d’acqua, mentre il 2012 è stato dichiarato Anno internazionale dell’energia sostenibile dalle Nazioni Unite. La Commissione europea potrebbe presto dichiarare il 2014 Anno europeo contro lo spreco alimentare. In Italia si sprecano il 25% del cibo prodotto prima che arrivi alla distribuzione e il 34% dell’acqua prima che arrivi nelle abitazioni. Il 3% del consumo energetico è imputabileagli sprechi alimentari. Negli Stati Uniti il 2,5% dello spreco energetico Per gli sprechiuno schiaffoalla giustiziaè determinato dagli sprechi alimentari.Gli studi sulla povertà energetica registrano che 150 milioni di cittadini europei non sono in grado di pagare i costi relativi al riscaldamento, al funzionamento degli elettrodomestici e al gasper cucinare.In Italia la povertà energetica riguarda circa il 10% delle famiglie.In questo quadro, Italia Caritas intende dare il suo contributo alla riflessione su alcuni rilevanti ambiti di spreco, nella contemporaneità (cibo, acqua, energia, forniture e acquisti, mobilità, comunicazione), e sulle conseguenze sociali, economiche e ambientali che derivano, fornendo peraltro sintetici approfondimenti sulle prassi attuabili per contrastare fenomeni di spreco.Spesso ci si chiede: vive felicemente chi si propone di avere sempre maggiori quantità di merci, sacrificando a tale obiettivo la qualità dell’aria, delle acque e dei suoli? Non vive più felicemente chi sceglie i beni di cui ha bisogno in base alla loro qualità e utilità effettiva? Da qui la spinta a un triplice impegno individuale e comunitario: solidarietà con soggetti e comunità colpiti dagli sprechi; mutamento degli stili di vita nella quotidianità; promozione di adeguate politiche, in proiezione locale e globale.Si tratta, su questo ultimo versante, di aiutare le comunità a influenzare le politiche nazionali, europee e mondiali in favore di un nuovo modello di sviluppo, più equo, sostenibile e nonviolento. La lotta allo spreco è un terreno fondamentale perché questo si realizzi. E la Chiesa è chiamata a far sentire la sua voce per sollecitare politiche che producano cambiamenti di sistema.
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