Per la 234 servono ancora 5,5 milioni

Si va verso il riaffidamento dei cantieri,

intanto palazzo San Cristoforo vince un altro round contro la Fabiani sul pagamento di 4,5 milioni

Servono ancora 5 milioni e mezzo di euro per completare e portare a termine il cantiere della tangenziale di Codogno.

È quanto certificano in via definitiva gli elaborati tecnici di base predisposti dalla Provincia di Lodi, documenti fondamentali per riuscire finalmente a chiudere la “partita 234”, tramite il riaffidamento dei lavori per completare la nuova tangenziale. Opera di fatto bloccata dallo scorso Natale. La somma è stata calcolata al netto del ribasso contrattuale e comprende l’importo sia dei lavori veri e propri che ancora mancano per completare la tangenziale (quantificati dalla Provincia in 4 milioni e 445 mila euro), sia il costo dei ripristini di tutte quelle parti di tangenziale che, in questi mesi di fermo cantiere, si sono deteriorate e rovinate (cifra in questo caso pari a poco più di 1 milione e 65 mila euro). Totale finale, appunto i 5 milioni e mezzo di importo complessivo, a cui va aggiunta l’Iva del 22 per cento. Sarà proprio questa la cifra con cui la Provincia avvierà la trattativa per il riaffido del completamento della tangenziale, al tavolo del confronto c’è sempre l’impresa Codelfa di Tortona che ancora non ha sciolto la riserva, dichiarando se accettare o meno di farsi carico di portare a termine questa infrastruttura attesissima dalla Bassa ma di fatto ancora bloccata al palo.

Difficile al momento prevedere le mosse della Codelfa, l’esito della trattativa sembrerebbe però essere questione di giorni. Quel che è certo è che la tangenziale attende una volta per tutte d’essere completata. L’opera è stata eseguita al 70 per cento, da terminare c’è sicuramente il maxi scavalco sulla ferrovia tra Codogno e Casale (i problemi qui stanno anche negli accordi da ricercare con le Ferrovie, per ottenere “finestre” di sospensioni di linea per poter eseguire i lavori), le grane più rognose si attendono pero dai tanti ripristini che dovranno essere fatti sul tracciato già eseguito della nuova tangenziale (uno fra tutti: il collasso d’asfalto che si trova in un tratto compreso tra la provinciale di Cavacurta e la strada dei Mulini di Mulazzana).

Nel frattempo la Provincia si è aggiudicata un altro round della battaglia legale che da mesi la sta contrapponendo all’impresa bergamasca Fabiani (aggiudicataria dell’appalto della tangenziale, contratto poi rescisso). Nella persona del giudice Arianna D’Addabbo, il Tribunale di Lodi ha respinto la richiesta della Fabiani di sospendere l’ingiunzione di pagamento da 4 milioni e 685 mila euro emessa dalla Provincia proprio contro la Fabiani.

Questo aggiornamento è molto importante per palazzo San Cristoforo: in pratica la Provincia ha ora in mano il diritto esecutivo per far valere i suoi crediti nei confronti della Fabiani. Il tutto, con un occhio sempre puntato sul 28 ottobre: quello il giorno in cui è fissata la prima udienza del processo civile che contrappone Provincia all’impresa ex aggiudicataria Fabiani.

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