Per il San Raffaele l’offerta di Rotelli

Il re della sanità lombarda e proprietario del Policlinico San Donato, Giuseppe Rotelli, lancia il guanto di sfida allo Ior e alla famiglia Malacalza per conquistare il San Raffaele, l’ospedale milanese fondato da don Luigi Verzé, scomparso proprio nel giorno del primo termine della gara per la presentazione delle offerte migliorative per la vendita del gruppo ospedaliero di Via Olgettina. E così all’apertura delle buste nello studio milanese del notaio Enrico Chiodi Daelli è arrivata soltanto la proposta firmata dal patron del gruppo San Donato: un’offerta articolata in 47 pagine più allegati che valorizza gli asset in 305 milioni di euro cash, ovvero 55 milioni in più rispetto a quanto messo sul piatto dalla Santa Sede e da Vittorio Malacalza, oltre l’accollo di passività per altri 500 milioni rispetto al debito complessivo di 1,5 miliardi. Dietro-front, invece, da parte del numero uno del colosso industriale italo-argentino Techint, Gianfelice Rocca, attraverso l’ospedale milanese Humanitas che, fino a 24 ore dal termine, aveva studiato a fondo il dossier. I legali di Rocca, che avevano avuto accesso alla data-room del San Raffaele così come i consulenti di Rotelli, avrebbero preso atto che non c’erano margini per mettere a punto offerte migliorative. Ma l’ultima parola sul futuro del gruppo fondato da Don Verzé non è detta. Fino al 5 gennaio, infatti, c’è tempo per rilanciare con nuove offerte, purché migliorative di almeno 50 milioni.

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