Per Google siamo alla resa dei conti

Ora la situazione si complica veramente per Google. Dopo un saliscendi degno di un ottovolante, con momenti in cui sembrava pace fatta tra Europa e Mountain View e altri in cui il Vecchio Continente appariva pronto a scorporare il numero uno delle ricerche on-line, la situazione è ufficialmente grave per BigG. La Commissione europea ha formalmente notificato le proprie accuse e ha aperto un’indagine sul mercato mobile, per esaminare la posizione di Android.L’indagine dell’Antitrust europea è partita nell’ormai lontano 2010, su segnalazione di quattro concorrenti di Google (Foundem, Twenga, ejustice.fr e Fairsearch): nel mirino la gestione dei risultati del motore di ricerca ed il connesso advertising, che prevedrebbero l’utilizzo di filtri per penalizzare alcuni risultati di ricerca, mettendoli troppo in basso in pagina o rimuovendoli del tutto. Dopo due anni di indagine, nel maggio 2012 l’allora commissario Ue alla Concorrenza Almunia invia a Mountain View una lettera nella quale chiede di chiarire tre aspetti ritenuti “delicati”. I negoziati, però, procedono a rilento. A dicembre dello stesso anno, dopo aver respinto una proposta di impegni di Google, Almunia fa sapere di attendere “che Google rediga un dettagliato testo di impegni entro gennaio”. Nell’aprile del 2013, Google presenta degli impegni veri e propri alla Commissione europea: inizia un negoziato lungo e difficile e nel febbraio scorso la Commissione sembra pronta ad accettare il testo proposto da Mountain View. Tre i pilastri delle nuove proposte di Google: (1) ogni volta che il motore di ricerca sponsorizzerà i suoi servizi specializzati, inserirà nei risultati anche tre link ai servizi analoghi ai propri offerti da diretti concorrenti scelti casualmente da una lista di siti specializzati; (2) un sistema di etichettatura dei risultati che renderà più facilmente distinguibili i servizi consigliati e forniti da Google da quelli che non lo sono; (3) la creazione di una speciale commissione indipendente per vigilare sul rispetto degli impegni.Gli impegni proposti, però, non devono essere sembrati sufficienti alla nuova Commissione europea, che ha formalizzato le accuse nei confronti di Google: abuso di posizione dominante nel mercato delle ricerche online ed avvio di una nuova indagine nel mercato mobile per verificare se non vi sia un ulteriore abuso perpetrato attraverso Android. L’indagine contro Mountain View, per il momento, è formalmente “limitata” ai servizi shopping ma potrebbe estendersi, come ha precisato il commissario alla Concorrenza, Margrethe Vestager, spiegando che l’antitrust del Vecchio Continente “proseguirà a monitorare la condotta di Google sui servizi hotel, flight o maps”. “Sono preoccupata che l’impresa abbia accordato un vantaggio sleale al proprio servizio di acquisti comparativi in violazione delle norme antitrust europee - ha dichiarato il commissario - Google ha ora l’opportunità di convincere la Commissione del contrario”. Secca la replica da BigG: “Per quanto Google possa essere il motore di ricerca più usato - ha dichiarato Amit Singhal, senior vice president Google Search -, le persone oggi possono trovare e accedere alle informazioni in molti modi diversi ed è provato che le pretese di danni ai consumatori e ai concorrenti non centrano il bersaglio”. Sembra avvicinarsi il momento di scrivere la parola fine sul procedimento più importante, dopo il caso Microsoft di Mario Monti, aperto dall’Europa contro un azienda Usa.

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