Paullo, la città si unisce al lutto della famiglia di Gian Pietro Rota, ucciso dal suo carro attrezzi

La tragedia di mercoledì pomeriggio a Peschiera appare ancora inspiegabile, forse un guasto

Il cancello in via Dinani a Paullo è accostato, amici e parenti arrivano alla spicciolata. Le persiane della bella abitazione sono serrate.La comunità si stringe attorno ad una famiglia «colpita duramente, troppo duramente» sussurra un vicino prima di scappare via. Il giorno dopo, Paullo è una cittadina sconvolta dalla notizia tragica della morte di Gian Pietro Rota, l’autotrasportatore di 68 anni travolto, mercoledì poco dopo le 14, dalla pedana del suo carro attrezzi, quel mezzo di lavoro che «era tutta la sua vita», sussurrano ancora. «No, non sappiamo cosa possa essere davvero successo. Ce lo diranno, credo, gli inquirenti - dicono dall’abitazione dell’imprenditore che da una vita lavorava con il carro attrezzi -. Quello che sappiamo è che non c’è più un uomo che era straordinario, sempre presente, sempre disponibile con tutti. Se c’era bisogno era il primo ad accorrere». Un incidente che davvero al momento nessuno sa spiegare. In attesa dei risultati dell’autopsia, e della perizia disposta sul mezzo che ha causato il tragico infortunio, «non possiamo che stringerci alla famiglia esprimendo tutto il nostro cordoglio» dice il sindaco di Paullo, Federico Lorenzini a nome di tutta la comunità paullese.

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