Paullo, doccia fredda dai tecnici: la metro non è la soluzione ideale

Gli esiti dello studio di fattibilità mostrano altre ipotesi possibili

Il prolungamento della metropolitana fino a Paullo non è la soluzione migliore per la mobilità del Sudmilano. Meglio puntare su una metropolitana “corta” (fino a Peschiera) o sulla metrotramvia. Una “sentenza” tecnica, stabilita nella prima parte dello studio di fattibilità voluto dai Comuni dell’asse paullese. È stato l’assessore regionale Claudia Terzi a rendere noto le attuali prospettive riguardanti il rilancio del sistema di trasporto pubblico dell’area rispondendo a un’interrogazione presentata dai consiglieri Nicola Di Marco e Marco Degli Angeli del Movimento 5 Stelle. «Ad oggi la cosa più grave è che è tutto fermo - dichiara Di Marco -: abbiamo uno studio di fattibilità a metà, che avrebbe dovuto proseguire con una seconda fase con l’approfondimento di uno scenario che, tuttavia, non è ancora stato assegnato. Sono passati tre anni ed è inaccettabile che non si riesca a procedere: probabilmente nessuno si vuole prendere la responsabilità di dire che la metropolitana fino a Paullo non è la soluzione tecnica ottimale per il territorio, nonostante sia stato proprio lo stesso territorio a volere lo studio di fattibilità». Al momento, di fatto, a certificare lo stato attuale della situazione è proprio la risposta fornita all’interrogazione del M5s dall’assessore regionale alla Mobilità. «Dagli esiti dello studio risultano efficaci le ipotesi di potenziamento del trasporto pubblico (anche con Busway) o di nuova linea metrotranviaria, qualora opportunamente integrate al sistema trasportistico milanese attraverso l’efficace interscambio coi pullman e un approfondimento delle interconnessioni strutturali con la rete - risponde l’assessore -. Il prolungamento della metropolitana a Paullo riscontra invece risultati negativi con la sola eccezione delle ipotesi di prolungamento breve (non oltre la prima cerchia di comuni maggiormente urbanizzati). Viene evidenziata come fondamentale la necessità di interventi viabilistici programmati sulla Paullese (raddoppio e desemaforizzazione di San Donato), determinanti per l’efficacia di qualsiasi soluzione». In ogni caso non è stata, ad oggi, condivisa la scelta in merito alla «soluzione modale e di tracciato da approfondire nella seconda fase del progetto di fattibilità̀ tecnica ed economica». Che, se per i tecnici non può essere la metropolitana fino a Paullo, per i sindaci continua a essere l’opzione preferita come confermato nella riunione interistituzionale dello scorso aprile. «Una riunione che è sembrata più una tribuna dove fare dichiarazioni roboanti sul metrò, senza però azioni concrete quali la definizione di una road map per conseguire tale obiettivo - dichiara Di Marco -. La risposta alla nostra interrogazione ce ne dà conferma».n

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