Papillomavirus: vaccinato oltre il 70% delle adolescenti lodigiane

La vaccinazione contro il papillomavirus, accusato di essere tra le cause del cancro della cervice uterina, nel Lodigiano va a gonfie vele: meglio che nel resto d’Italia e in Lombardia. La percentuale di preadolcescenti vaccinate supera il 70 per cento ed è nettamente superiore sia alla media regionale che a quella nazionale.L’utilità della vaccinazione è legata alle relazione causale tra papillomavirus (Human Papilloma Virus - HPV) e cancro della cervice uterina, per questo in Regione Lombardia il vaccino è offerto gratuitamente alle ragazze a partire dalle nate nel 1997 e, dal 2010, possono accedere alla vaccinazione presso struttura sanitarie extra Asl anche donne fino a 26 anni, preferibilmente prima dell’inizio dell’attività sessuale, rimborsando alla struttura il costo del vaccino. Anche sul nostro territorio sono stati attivati due ambulatori per la vaccinazione, nell’ambito dei presidi ospedalieri di Codogno e Lodi.Il ciclo di vaccinazione consiste in 3 dosi somministrate nell’arco di 6-12 mesi. Dalla lettura dei dati si nota una riduzione nella adesione alla terza dose dovuta, con molta probabilità, a dimenticanza: pertanto l’Asl ha recentemente adottato la chiamata attiva, con lettera d’invito, nei confronti di chi non si presenta all’appuntamento. Proprio come succede per il pap test, un altro ottimo alleato della prevenzione, per il quale dall’anno 2000 la Asl di Lodi invita personalmente tutte le donne residenti dai 25 ai 65 anni che non abbiano fatto un pap-test nel precedente triennio ad eseguire questo esame gratuitamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA