Paglia: «Covid, non sono ottimista. Numeri ancora troppo alti e giovani con le polmoniti»

Il primario dei due pronto soccorso: «In meno di una settimana oltre 570 accessi all’ospedale Maggiore di Lodi e 280 a Codogno»

«Numeri ancora troppo alti, dobbiamo stare attenti. Abbiamo tanti casi Covid e altrettanti non Covid da gestire. Gli accessi in pronto soccorso dovrebbero essere dedicati ai casi urgenti». Il primario dei due pronto soccorso dell’Asst di Lodi Stefano Paglia si sta preparando per il turno di notte a Codogno.

Dottore, come sta andando?

«Non sta andando per niente bene. Abbiamo troppa gente ancora in pronto soccorso, l’afflusso non scende, troppi ricoveri Covid e troppi non Covid. Margini per l’ottimismo, davvero pochi».

Cosa vede nella situazione generale?

«Un pesante alleggerimento della prudenza perché le persone sono stanche. Però, l’estate scorsa abbiamo visto cosa è successo in Messico e negli Stati Uniti. È andato tutto bene da noi, in estate, perché venivamo da un lockdown fatto bene. Però non è bastata l’estate a far andare via il virus. Continuano a esserci troppi accessi impropri, c’è una eccessiva confidenza nella bella stagione che poi pagheremo».

Fate tanti ricoveri Covid?

«Più di 15 al giorno con circa 8 persone in attesa di ricovero. Giovedì abbiamo dovuto trasformare l’open space in boarding covid (lo spazio per lo stazionamento dei pazienti da ricoverare, ndr)».

Ci sono ancora accessi impropri?

«Sì. vengono come se non ci fosse un virus che li può contagiare. C’è troppa imprudenza. Le persone hanno capito che bisogna indossare la mascherina, ma non basta. Andiamo in crisi se in classe c’è un caso positivo e poi andiamo in pronto soccorso per un antibiotico».

Siamo nella settimana del picco?

«Non saprei. Non c’è alcun calo, al momento. I numeri del Lodigiano non sono alti, ma non scendono. Resta sempre molto meglio non prendere questa malattia. Vediamo molti quadri di polmonite severa anche nei giovani. Non mi sembra che le cose vadano così bene. Con la bella stagione l’umore delle persone è buono, ma noi andiamo male, la pressione sugli ospedali è alta. Un anno fa, anche se i numeri erano più alti, eravamo in discesa verticale. Ora, invece, sono stabili se non in lieve peggioramento».

Qualche numero?

«Siamo in giornate di costante iperafflusso. L’ultimo rapporto del 29 marzo relativo alla settimana scorsa parla di 280 accessi al pronto soccorso adulti di Codogno e 570 in quello di Lodi, oltre a 50 pediatrici, 70 ginecologici, 20 oculistici e altri. I Covid sono il 50 per cento».

Molti da ricoverare.

«Certo, parliamo di numeri alti e di necessità di ricovero per l’utenza fragile che non ha alternative.

Sono in condizioni tali da essere di difficile gestione fuori dall’ospedale, hanno situazioni che si trascinano.

La situazione mista Covid e non Covid è molto complessa da gestire. Servirebbero prudenza e buon senso da parte di tutti».

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