In merito al provvedimento “spending review”, messo a punto da un governo di non eletti (al riguardo curiosamente interessante e puntuale mi è parso il testo della canzone scritta nel lontano 1973 da G. Gaber “La presa del potere”) molti hanno, e io stesso attraverso il suo giornale, già detto sulla nefandezza del suo insieme. Cosi come in merito all’accorpamento delle Province. Senza una precisa legge di riforma delle autonomie locali che definisca le funzioni e i finanziamenti certi per poterle esercitare, risulta un’operazione disorganica e anche un po’ demenziale. In attesa dell’emanazione di una nuova “carta delle autonomie locali”, se si vogliono contenere alcuni costi, prima di andare al superamento delle Province, si cominci ad accorpare subito tutti gli enti intermedi similari (esempio enti parchi, consorzi, agenzie di vario tipo, ecc).
La discussione Provincia sì Provincia no, in assenza di una nuova “carta delle autonomie locali” che fissi ruoli e competenze, è quindi una discussione inutile.
Temo che i ricorsi già inoltrati da diverse amministrazioni al Tar del Lazio segnalino, stanti le discussioni in campo, come dietro a problematiche vere si annidino anche difese puramente campanilistiche o tese a salvaguardare in alcuni casi dietro false questioni territoriali solo posizioni di piccolo potere.
Diversamente le questioni centrali, volutamente oscurate, da illuminare sono quelle inerenti il pesante attacco alla democrazia e alla contrazione dei servizi pubblici.
Non è accettabile che si usi la necessità di ridurre gli sprechi della politica per tagliare diritti e servizi pubblici ed assassinare partecipazione e democrazia.
Per quanto riguarda i pesanti attacchi alla cosiddetta democrazia di base, ricordo che per ben due volte nel 2009 e nel 2011 si sono ridotti i numeri dei consiglieri e degli assessori, così come poi si sono aboliti i consigli di circoscrizione con meno di 250mila abitanti ed ora, al di là degli accorpamenti delle nuove aggregazioni provinciali, i cittadini non eleggeranno più direttamente i propri rappresentanti, in quanto i consigli provinciali verranno formati dal solo collegio elettorale composto dai Sindaci e dai consiglieri comunali del territorio. Qui si sta sperimentando quanto già praticò il fascismo nel 1926 .
Per quanto riguarda invece i tagli dei trasferimenti statali, oltre a quanto già scelleratamente fatto subire ai Comuni, alle Amministrazioni Provinciali sono stati tagliati prima da un decreto del trio Berlusconi-Bossi-Tremonti del 2011 ben 500 milioni (300 + 200), poi tagliati ancora da Monti e i suoi sostenitori 415 milioni con il “decreto Salva Italia” ed ancora 500 milioni con la recente “spending review” che prevede, fra l’altro, un ulteriore taglio aggiuntivo di 500 milioni anche nel 2013.
Draconiani tagli che non permetteranno più molti servizi: dai trasporti pubblici locali alla manutenzione stradale, dalla scuola superiore alla formazione lavoro, oltre a molti servizi dello stato sociale, solo per fare alcuni esempi.
Per rendere bene l’idea allego i dati forniti dall’Upi, l’Unione Province Italiane.
La proiezione dei tagli dei trasferimenti statali alle dodici Province di Lombardia è la seguente.
Provincia di Bergamo: tagli dell’anno 2012 euro 7.106.623; tagli previsti per l’anno 2013 euro 14.213.241.
Provincia di Brescia: tagli dell’anno 2012 euro 9.778.641; tagli previsti per l’anno 2013 euro 19.557.275.
Provincia di Como: tagli dell’anno 2012 euro 5.622.256; tagli previsti per l’anno 2013 euro 11.244.508.
Provincia di Cremona: tagli dell’anno 2012 euro 3.815.819; tagli previsti per l’anno 2013 euro 7.631.635.
Provincia di Lecco: tagli dell’anno 2012 euro 3.025.832; tagli previsti per l’anno 2013 euro 6.051.661.
Provincia di Lodi: tagli dell’anno 2012 euro 1.353.273; tagli previsti per l’anno 2013 euro 2.706.545.
Provincia di Mantova: tagli dell’anno 2012 euro 3.864.801; tagli previsti per l’anno 2013 euro 7.729.598.
Provincia di Milano: tagli dell’anno 2012 euro 19.310.263; tagli previsti per l’anno 2013 euro 38.620.512.
Provincia di Monza Brianza: tagli dell’anno 2012 euro 3.570.735; tagli previsti per l’anno 2013 euro 7.141.468.
Provincia di Pavia: tagli dell’anno 2012 euro 5.134.583; tagli previsti per l’anno 2013 euro 10.269162.
Provincia di Sondrio: tagli dell’anno 2012 euro 1.947.947; tagli previsti per l’anno 2013 euro 3.895.893.
Provincia di Varese: tagli dell’anno 2012 euro 4.860.875; tagli previsti per l’anno 2013 euro 9.721.747.
Queste due sono le questioni al di là delle fuorvianti discussioni campanilistiche e delle diatribe sul nome da dare alle nuove aggregazioni provinciali su cui bisogna lottare.
Su questi due importanti problemi bisogna che tutte le forze organizzate, i singoli cittadini che da tempo si oppongono alle politiche di attacco ai servizi pubblici e che sono contro la cancellazione di diritti, si attestano in difesa degli spazi democratici.
La Funzione Pubblica Cgil opponendosi fermamente a tutto ciò ha dichiarato lo sciopero delle lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego per il 28 settembre e invita tutti i cittadini a partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma.
Mi permetta uno slogan: Io non me ne frego.
© RIPRODUZIONE RISERVATA