Oltre 14mila lodigiani cercano lavoro

Si gonfiano le liste degli iscritti al Centro per l’impiego

Scrutano gli avvisi in cerca di un’occasione, fanno la fila per potersi iscrivere e incrociano le dita in attesa di un lavoro. Anche nel 2012 le fila degli utenti del Centro per l’impiego si sono ingrossate a dismisura, raggiungendo le 14.513 iscrizioni; a fare la parte del leone sono le donne, 7.912 in tutto, contro 6.601 uomini. E pensare che il mese di gennaio era partito con un bilancio di 11.962 registrazioni. L’anno si è poi concluso con 2.428 persone in mobilità, una tendenza in costante aumento nel corso dei dodici mesi. Tra le liste del Centro per l’impiego, una struttura gestita dalla Provincia di Lodi che ha sede in via Paolo Gorini a Lodi, si contano anche 1.042 persone disabili.

Questi dati si sommano a quelli forniti nelle scorse settimane dai sindacati: il Lodigiano nel 2012 ha collezionato quasi mille licenziamenti e le ore di cassa integrazione autorizzate ammontano quasi a 4 milioni.

Il presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, è alle prese con il taglio dei trasferimenti deciso da Roma e il primo aspetto che vuole mettere nero su bianco è proprio questo: «Quando il governo ti taglia 6 milioni di euro in due anni non puoi permetterti di fare dei grandi ragionamenti. Garantisci le funzioni necessarie, dalla manutenzione delle strade al riscaldamento nelle scuole e cerchi di razionalizzare tutto il resto». “Tutto il resto” significa anche le politiche dedicate all’occupazione.

«Per far quadrare il bilancio provinciale abbiamo tagliato tutto ciò che potevamo - aggiunge il presidente -, le prospettive legate alla politica occupazionale sono state ridimensionate. In ogni caso, qualcosa faremo».

Foroni non è del tutto pessimista. La Provincia sta tenendo d’occhio alcune aree che potrebbero far “fruttare” nuovi posti di lavoro. Anche se preferisce non citare quali, per il momento: «Stiamo monitorando alcune situazioni in tutto il Lodigiano che potrebbero creare più di duecento posti di lavoro. Possibili insediamenti che potrebbero arrivare e possibili investimenti. Noi faremo la nostra parte, le convenzioni saranno basate sul lavoro, chiedendo per esempio l’inserimento di inoccupati, di donne e di giovani, l’assunzione con contratti anche a tempo determinato ma non tramite cooperative, l’assunzione di 45-50enni in difficoltà».

Di certo, nell’elenco dei casi da tenere in considerazione ci sono l’ampliamento dell’Icr, il colosso dei profumi, l’arrivo di L’Orèal tra Marudo e Villanterio e la possibilità che il comparto si allarghi, i piani della logistica Ferrari.

La disoccupazione è cresciuta, il presidente sottolinea che gli enti locali stanno pagando le scelte sbagliate del governo. «Sono molto preoccupato - conclude Foroni -, perché oltre alla questione dei tagli, nessuno conosce l’impatto che avrà la riforma Fornero. Cosa succederà a chi avrà un contratto a tempo determinato? E gli esodati che nel 2013 non avranno nessuna copertura perché resteranno senza l’indennità di mobilità?».

Greta Boni

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