Nuove proteste contro il taglio di 240 pioppi ma il Comune di Peschiera va avanti

Il sindaco: «Va tutelata anche la sicurezza dei cittadini»

È muro contro muro tra chi vuole proteggere i 240 pioppi di Peschiera Borromeo e chi, per una questione di sicurezza pubblica, intende abbatterli. Il comitato “La voce degli alberi” chiama a raccolta il popolo green (circa 60 persone) e corre nuovamente sotto le alte chiome in via Galvani, con striscioni e megafono, per bloccare l’apertura del cantiere ipotizzata per ieri. Ma di transenne e attrezzature non vi è traccia, l’intervento potrebbe essere stato rimandato per maltempo.

Di fermarsi non ne hanno la minima intenzione. Le sei signore de “La voce degli alberi”, e il loro seguito, continuano a far rumore: dopo gli appelli alle istituzioni e autorità (ad esempio al ministro dell’Ambiente Sergio Costa e a monsignor Delpini) e la diffida formale al municipio a procedere all’abbattimento del patrimonio arboreo (trasmessa tramite ufficio legale), si sono date appuntamento alle 7 di ieri mattina, sempre in via Galvani, per un sit-in di protesta e per interrompere gli operatori incaricati al taglio, laddove fossero presenti. «Presiederemo l’area tutti i giorni per tenerla sotto controllo, fino alla neve - riferiscono durante manifestazione, scortate da una sessantina di persone -. Siamo pronte a incatenarci ai nostri alberi, per i quali cerchiamo cura e manutenzione, non l’abbattimento». Il corteo si è poi spostato sotto il palazzo istituzionale.

Mentre il numero di sostenitori della causa (anche da altre regioni) aumenta e la faccenda diventa di interesse nazionale, Caterina Molinari, primo cittadino di Peschiera Borromeo, difende la progettualità e il ragionamento alla sua base: «Accolgo e comprendo le preoccupazioni di cittadini e comitati, sono le stesse che hanno animato l’amministrazione che ha richiesto tutti gli approfondimenti possibili per valutare la questione - chiarisce -. Il nostro obiettivo principale è la tutela della sicurezza dei cittadini ed è l’elemento che guida le nostre decisioni e che dà seguito al progetto di riqualificazione di via Galvani. C’è un pericolo oggettivo e non si può rischiare che anche un solo albero cada addosso a qualcuno». La sorte del doppio filare parrebbe, a questo punto, decretata e non più ribaltabile. Ma le “signore degli alberi” sono pronte a dare ancora battaglia.

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