Nozze tra due uomini? Irrazionali

Lunedì 30 luglio, la serata della La7, dirigente Mentana, è stata occupata dal “tema-omosessualità”. Il maggior protagonista: Niki Vendola! Persona molto conosciuta, che occupa posizioni politiche di sinistra molto importanti, cha ha modi di esprimersi capaci di farsi capire da tutti, che è dichiaratamente e orgogliosamente omosessuale. Le altre comparse, italiane e straniere, hanno dato ulteriore rilievo alla sua presenza e alle sue tesi. Non ha attaccato violentemente la Chiesa cattolica, anche se alcune sue battute, da esperto comunicatore, l’hanno messa in ginocchio perché considerata la principale artefice di una mentalità del tutto regressiva, barbara e omicida. Si deve ad essa – afferma – tutta la fobia persecutoria dell’inquisizione, in cerca di streghe, pederasti, omosessuali da bruciare vivi. Non sono stati forniti in proposito dati precisi, nè documentazioni. È emerso invece l’orientamento sempre più favorevole dell’opinione mass mediatica verso una situazione di maggior favore agli omosessuali.

Ciò che mi ha più colpito delle affermazioni di Vendola è stata la dichiarazione che gli omosessuali hanno diritto, parola fortemente rimarcata, a ottenere che le loro unioni siano riconosciute per legge come matrimoni. I DICO, i registri delle coppie di fatto, e tutte le altre iniziative sono da considerare fuori campo se non si giunge a consentire e sanzionare giuridicamente i “matrimoni omosessuali”, consentendo ai protagonisti tutti i diritti conseguenti la realtà matrimoniale, compresa la possibilità di fare figli e di adottare bambini. Fare figli: in provetta, con l’affitto dell’utero, o con fecondazione eterosessuale se la coppia è formata da due donne… Adottare bambini: da parte di due padri senza la madre; da parte di due madri senza padre….

Non ho sentito voci discordanti ma mi è continuamente sobbalzato nell’intimo questo pensiero: nella situazione demografica e complessiva italiana è più necessario preoccuparsi di Vendola e suoi consociati o delle famiglie con figli? I politici, e lui è un politico, non dovrebbero prima di tutto sostenere e aiutare anche economicamente le famiglie con figli? Non è questo il primo elemento del “bene comune”, obbiettivo principale della politica?

Si tratta – credo – di un discorso non da prete ma di minima razionalità. Che si può subito allargare all’obbiezione-domanda : tu Vendola cosa intendi per matrimonio? La parola stessa chiama la maternità e quindi la figliolanza. Non ti rendi conto che l’esercizio dell’omosessualità è in se stesso preclusione della figliolanza?

Chiedere di porre sullo stesso piano unioni eterosessuali e omosessuali è pura follia! È predisporre una corsa ancor più veloce all’annientamento della nostra generazione che sarà sostituita da chi è in grado di compiere scelte meno stolte e più conformi alle indicazioni della natura complessivamente considerata e non tanto a certi impulsi sessuali che possono spingere alle unioni gay.

È chiaro che quanto detto non mette e non può mettere in dubbio il rispetto dovuto all’omosessuale come persona. La sua dignità e i suoi diritti debbono essere alla pari di qualunque altro soggetto umano.

E si può anche aggiungere che le sue relazioni e i suoi rapporti interpersonali sono – a loro volta – da considerare allo stesso modo di quelli intrattenuti comunemente.

Qui si contesta, con forza, solamente l’affermazione della parità entitativa e giuridica del patto matrimoniale tra un uomo e una donna con il patto di unione gay. E questo – ripeto – non per ragioni religiose ma per ragioni, gravissime di pura razionalità.

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