Non sono legittimati dalle urne

Egregio diretur,la politica vive intense giornate causate da una crisi economica-finanziaria di rilievo e imparagonabile rispetto ad altri periodi storici.La decisione di procedere con i tentativo di insediare un governo ‘tecnico’ ha visto la Lega nord fare un passo deciso all’opposizione parlamentare valutando di volta in volta i provvedimenti che il nuovo governo, passato al vaglio della fiducia parlamentare, presenterà alle camere.Il cosiddetto ‘berlusconismo’ ha avuto pregi e difetti, il pregio sicuramente di legare il mandato elettorale ad un programma ben definito ed il difetto di incentrare la scena politica sull’immagine di un singolo, nell’idiolatria o nell’astio, come se ci confrontassimo da tifosi calcistici.Indubbiamente nell’ultimo anno il confronto da stadio ha provocato il quasi azzeramento della politica, e la mancanza di un confronto sui contenuti che consentisse agli elettori di valutare non l’immagine dei proponenti ma le proposte.Vedremo in un prossimo futuro come farà il PDL a restare unito e come farà il PD a fare la stessa cosa visto che le sue anime così tra loro diverse nei valori avevano come unico collante l’anti berlusconismo.Non voglio addentrarmi nei futuri scenari della terza repubblica, semmai questa possa iniziare.Voglio affermare la nostra coerenza nel rispetto non solo della democrazia elettorale ma anche nel rispetto di quella tanto paventata sovranità nazionale.Mi chiedo se sia lo spread o la finanza a determinare la salute di questo paese di cui noi abbiamo sempre riconosciuto i ritardi, l’assistenzialismo capillare, una medioevale struttura istituzionale.La comunicazione ha portato a considerare le indicazione UE unica via d’uscita, allo stesso modo ha riflesso come ‘casta’ gli enti locali, ciò forse per nascondere una vera casta fatta di privilegi che non sono solo ed esclusivamente politici.Noi pensiamo che il grave problema di questo paese rispetto alla credibilità che possiamo avere all’estero sia la nostra ripetuta mancanza di riforme strutturali.Oggi dall’estero si chiede addirittura di attuare quelle riforme istituzionali presenti nel pacchetto che noi abbiamo portato al voto referendario nel 2006, riforme bocciate da una strumentalizzazione elettorale centralista e sinistrosa.Ho più volte scritto e detto che l’unica via d’uscita possibile e col tempo obbligata (come diceva il Prof Miglio) è il federalismo fiscale e istituzionale, il passaggio di poteri, entrate e gestione alle regioni ed agli enti locali.Dati alla mano, addirittura ricerche di grandi università internazionali, confermano che questo oltre ad essere un paese a due velocità è un paese con identità diverse espresse nel quotidiano senso civico, nella cultura e nella gestione amministrativa.Lampanti sono le irrisolte questioni di bilanci passivi delle regioni del sud come lampanti sono ormai i dati che mettono in risalto le differenze di rapporto dipendenti pubblici/abitanti tra i comuni del nord e quelli del sud.Sarà un governo tecnico a riformare questo ‘arcaico paese’?Ogni democrazia occidentale, nel momento in cui c’è una crisi di governo o viene a mancare la maggioranza parlamentare, consegna agli elettori la scelta su chi come e quando, in base a coalizioni e programmi, dovrà prendersi la vera responsabilità che è quella di governare in base al mandato democratico avuto dagli elettori, in questo la Spagna ci ha anticipato ed il suo esempio doveva esserci di impulso.Un singolo elettore scegli in base alle proprie idee ed alle proprie esigenze, consegna per cui il governo di un paese nelle mani di chi ritiene meglio in grado di affrontare e risolvere i problemi.Oggi, a quanto pare, bisogna recuperare entrate, nuove entrate che da qualche parte debbono arrivare.Un governo indicato dalle elezioni era puramente legittimato a scegliere quale categoria colpire attraverso una patrimoniale sui grandi patrimoni o attraverso la riforma delle pensione o attraverso iva, ici ecc ecc.I tecnici nominati non sono legittimati dalla democrazia a decidere chi deve pagare questa situazione di crisi mondiale.Le elezioni erano più che opportune e lo diciamo noi che oggi non siamo confortati dai sondaggi, si potevano fare in poco tempo come in pochissimo tempo è stata votata la legge di stabilità dimostrando che quando le cose si vogliono fare velocemente si possono fare.Sarà un governo tecnico a mettere regole alla finanza o sarà un governo tecnico a proporre all’UE concretezza e non a subire le esigenze di Francia e di Germania?Il paradosso è che uno dei principali protagonisti della spinta politica al governo tecnico è stato l’ex Ministro del bilancio Cirino Pomicino, vediamo allora se è vero che una incredibile ‘iattura strutturale’ come il debito pubblico, la smonta solo chi l’ha creata.La finanza se ritiene credibile ed incisivo il nuovo governo Monti smetterà di speculare sul nostro debito, ma la non prosecuzione di una riforma strutturale del paese, in senso federale provocherà la fine di un paese che ha un problema più grande di quello finanziario. Vista la crisi soprattutto occupazionale che stiamo vivendo il Nord non è più in grado di mantenere tutto il resto del paese e coloro i quali non ne prenderanno atto provocheranno una insanabile frattura nel paese.

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