No vax e neofascisti sul web: perquisizione anche per un 19enne di Lodi

Inchiesta della procura di Torino: in due gruppi Telegram contenuti razzisti e contro il premier Draghi

Carlo Catena

Partecipavano a due gruppi di discussione sul social network Telegram con contenuti neonazisti, ma anche con pensieri contrari all’obbligatorietà vaccinale: la procura della Repubblica di Torino ha denunciato otto utenti di Internet, uno dei quali sarebbe un 19enne di Lodi, ritenuto tra i più attivo nello scrivere, per l’ipotesi di reato di riorganizzazione del disciolto Partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Ieri i poliziotti della Postale e della Divisione investigazioni generali e operazioni speciali hanno compiuto perquisizioni nelle province di Torino, Brescia, Brindisi, Rieti, Alessandria, Lodi, con una perquisizione delegata anche ad Aalen (vicino a Stoccarda) dove abita l’amministratore dei due gruppi di discussione sotto indagine intitolati «Fratellanza di Thule» e «Il mio onore si chiama lealtà». Nei fraseggi, assieme ai contenuti contestati dalla Procura torinese, anche affermazioni contrarie al premier italiano Mario Draghi. Durante le perquisizioni la Digos avrebbe sequestrato molto busti raffiguranti Benito Mussolini, manganelli, tirapugni e bandiere neo fasciste e neo naziste. Non si tratta dell’unico blitz di questi giorni: nel Sudmilano un giovane era stato perquisito perché iscritto a un gruppo Telegram “no mask”.

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