Nel museo archeologico di Lodi Vecchio è in arrivo anche una tomba dei Longobardi

Pronto l’allestimento, manca solo l’ok della Soprintendenza

Il rilancio post-covid a Lodi Vecchio– in una città che ha un’identità fortemente connessa alla storia e alla cultura – passa anche dal potenziamento dell’offerta storico-culturale in città. E da nuove pagine scritte a servizio dei cittadini della città e del Lodigiano. È pronta al Museo Civico Laus Pompeia, unico museo archeologico del Lodigiano, realizzato nel polo culturale di Corte Bassa, la nuova teca che ospiterà il tesoro delle tombe longobarde ritrovate a Campo San Michele. Un corredo funerario di altissimo valore – in oro e preziosi - e al momento ancora inedito, che sarà ospitato nella nuova teca progettata e oggi conclusa negli spazi del museo archeologico di Corte Bassa. Dopo la conclusione dei lavori per realizzare la teca espositiva, oggi la Soprintendenza è al lavoro per lo studio del progetto di allestimento dei tesori, per l’arrivo a Lodi Vecchio, grazie al lavoro d’equipe tra amministrazione comunale – già avviato dalla precedente giunta Vitale- , la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, oltre all’associazione culturale Civitas Laus, gestore del museo. «Il percorso per l’esposizione dei preziosi pezzi di questo corredo funerario di tombe longobarde ritrovate sul territorio era stato intrapreso dall’amministrazione precedente e noi lo abbiamo portato a compimento – spiega il consigliere delegato Federico Cantaluppi, con deleghe a cultura, politiche giovanili, museo, biblioteca e storia locale - : la pandemia ci ha sicuramente rallentato, ma oggi siamo arrivati a compimento e non posso che ringraziare chi ci ha preceduto in amministrazione come la Soprintendenza. Ora attendiamo lo studio specifico per la fase espositiva e l’auspicio è che questo possa essere un nuovo inizio per la città e un rilancio sotto il profilo storico e culturale». Oggi il museo Laus Pompeia non ha ancora riaperto i battenti – dopo l’aumento delle restrizioni anti-contagio della fase autunnale - , ma si sta studiando la modalità per rendere di nuovo accessibili le collezioni. Intanto ha riaperto i battenti per l’accesso degli utenti, la biblioteca comunale, dopo una fase in cui i libri sono arrivati a domicilio degli utenti grazie ai rider-volontari dell’associazione Barbarossa, «che non possiamo che ringraziare».

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