‘Ndrangheta in Lombardia, la preoccupazione dei politici del Lodigiano e del Sudmilano

Si alza nel mondo politico lo stato di allerta sulla criminalità organizzata nel territorio dopo i 35 arresti di ieri nei confronti di altrettanti affiliati alla ‘ndrangheta in Lombardia.

«I fermi di custodia cautelare effettuati dalla procura milanese – commenta il presidente della provincia di Lodi Pietro Foroni- confermano che il pericolo esiste ed è reale e anche il Lodigiano non ne è immune, anche se, in questa inchiesta giudiziaria in corso, ne sia coinvolto solo marginalmente». Foroni sottolinea la responsabilità delle istituzioni nel mettere in campo ogni forma di tutela del proprio territorio atta al ripristino della legalità e pone l’accento sull'azione di Palazzo San Cristoforo: «L’attenzione dell’amministrazione provinciale è massima. La Provincia ha consolidato una strategia di collaborazione con le autorità interessate, e sta facendo tutto quanto è in suo potere».

Sul tema interviene anche il capogruppo provinciale del Pd lodigiano Osvaldo Felissari che vede negli arresti di ieri una conferma di quanto contenuto nella relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia, che dice come la Lombardia, dopo la Calabria, sia la Regione più infiltrata dalla ‘ndrangheta. «Le infiltrazioni sono giunte sino al potere politico – prosegue Felissari – per cui la guardia deve essere tenuta ben alta». Il capogruppo del Pd fa anche riferimento all’iter di definizione della Commissione Speciale richiesta dal suo partito a seguito degli incendi che nel Lodigiano hanno interessato alcuni impianti di trattamento rifiuti: «Ci auguriamo che il passo sia spedito» dichiara.

Ieri era già intervenuto il presidente della provincia di Milano Guido Podestà paragonando la mafia a un tumore; oggi il sandonatese Luca Squeri, assessore al bilancio e al patrimonio di Palazzo Isimbardi, ha dichiarato a Radio 24: «C’è da essere molto preoccupati, non bisogna minimizzare, ma reagire. E rispetto agli appuntamenti economici di Milano - come l’Expo - c’è da aumentare al massimo l’attenzione al contrasto alle infiltrazioni malavitose». Secondo Squeri, che è anche presidente della Commissione sicurezza e legalità di Confcommercio: «Nelle vie di Milano l’estorsione non è un fenomeno generalizzato, non impazza, ma sta attecchendo».

Oggi durante il consiglio provinciale milanese è tornato sul tema Massimo Gatti (Un’Altra Provincia) che ha chiesto a Podestà di assumere immediatamente atti concreti per arginare e bloccare il fenomeno. L'ex sindaco di Paullo ha annunciato che il suo gruppo presenterà in consiglio provinciale un ordine del giorno per chiedere un impegno del presidente della provincia di Milano e della giunta provinciale a stanziare nel bilancio di previsione 2011 sia le risorse necessarie a sostenere tutte le associazioni impegnate nella lotta alle mafie sia a ripristinare la commissione antimafia in provincia.

Infine Giulio Cavalli, consigliere regionale Idv, oggi ha parlato di mafia e politica in un’intervista ad Affaritaliani.it. L’attore e regista lodigiano ha indicato la necesità di un «atto di coscienza politico più che partitico». «Preferisco uscire dalle logiche di vedere la mafia negli altri e di fare antimafia a livello partitico» ha detto Cavalli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA