Multe, indagati due sindaci e tre agenti

Cinque richieste di rinvio a giudizio, per ipotesi di falso ideologico e per quasi tutti gli imputati anche di abuso d’ufficio, sono scattate per le modalità di gestione di centinaia di contravvenzioni al Codice della strada elevate grazie al dispositivo “Traffic Photo 3” che fino al gennaio 2010 immortalava i veicoli che passavano con il rosso all’incrocio del Cristo della Mantovana a Ospedaletto Lodigiano.

Il procuratore di Lodi, Giovanni Benelli, ha chiesto di processare il sindaco di Ospedaletto Eugenio Ferioli, quello di Cervignano d’Adda Pietro Bodini Inicco in qualità di presidente del Consorzio di polizia locale Nord Lodigiano, il responsabile del Consorzio all’epoca di alcuni dei fatti contestati e due agenti di polizia locale, un 39enne di Lodi e una 35enne di Castel San Giovanni.

Due i filoni dell’indagine, riassunti in una decina di pagine di accuse. Nel primo la procura sostiene che dal novembre del 2007 al luglio del 2008 i verbali di accertamento fossero stati firmati da un agente di Ospedaletto che era sospeso dal servizio per motivi disciplinari e quindi non era in ufficio. Questo agente, M.P., non è indagato ma parte lesa ed è pronto a costituirsi parte civile con l’avvocato Oreste Riboli. Per questo sono indagati Ferioli e il vigile di Lodi, allora impegnato a Ospedaletto. «La firma era elettronica - spiega Ferioli -, impressa in automatico sulle contestazioni: è stato solo un errore meccanografico».

Le altre contestazioni spaziano dal gennaio del 2009 al maggio del 2010: secondo i pm sarebbe stato tradito il principio dell’articolo 12 del Codice della strada, che attribuisce i servizi di polizia stradale alle polizie municipali nei territori di competenza. In quel periodo, pur essendo tornato in servizio attivo l’agente di Ospedaletto che era titolato a firmare i verbali, il Comune aveva approvato un accordo ufficiale con il Consorzio Nord Lodigiano. E i verbali secondo l’accusa venivano redatti indicando un agente con ufficio a Montanaso come accertatore e il suo superiore come responsabile del procedimento; per questa circostanza è chiamato a rispondere anche il sindaco di Cervignano come presidente del Consorzio. «Gli impianti automatici servono proprio per contestare le infrazioni senza la presenza di un agente, lo dicono il buon senso e la Cassazione - spiega l’avvocato Gabriele Minniti di Milano, uno dei difensori -. C’era un accordo formale tra Comune e Consorzio, non vedo dove possa esserci un problema». «È una vicenda tecnicamente complessa e quella della procura è solo una delle valutazioni possibili», spiega l’avvocato Pasquale Paolo Cutolo di Milano, che difende uno degli agenti.

Il semaforo regola l’incrocio che da una parte porta in Ospedaletto e dall’altra alla provinciale per Livraga e Lodi, teatro in passato di gravi incidenti, come ricorda anche il sindaco Ferioli.

L’avvocato Riboli invece non esclude che gli automobilisti sanzionati possano promuovere in futuro una “class action”.

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