Mulazzano, assalta un negozio ma viene ferito: condannato, vuole uscire dal carcere per paura del covid

I giudici respingono la richiesta di “domiciliari”

Ha chiesto al gip di Lodi, al Riesame di Milano e alla fine anche alla Cassazione a Roma di poter uscire dal carcere, perché teme di finire contagiato dal Covid, ma in tutti i tre casi la risposta dei giudici è stata no. È il caso di un 22enne residente in un campo nomadi di Milano, che era stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lodi dopo essere stato ricoverato all’ospedale San Carlo di Milano con una ferita da proiettile nel basso addome, inferta secondo gli inquirenti dal titolare di un negozio di formaggi di Mulazzano, che aveva sparato da una finestra durante l’assalto della sua attività con un’auto ariete, la sera del 7 marzo scorso. Per questa vicenda il commerciante con la pistola è attualmente indagato per tentato omicidio. Il 22enne e i suoi legali hanno sostenuto che la presenza di punti di sutura, di un catetere e altri postumi della ferita e dell’intervento chirurgico subìto dopo il ferimento di fatto escluderebbero il pericolo di reiterazione di illeciti da parte del giovane, e anzi amplificherebbero il rischio di contrarre infezioni, tra cui il Covid-19.

Secondo la Cassazione però queste eccezioni erano già state adeguatamente affrontate dagli altri giudici e non ci sarebbe alcuna incompatibilità con la detenzione nell’infermeria della casa circondariale in cui si trova l’uomo, già condannato in primo grado per il fatto di Mulazzano a 3 anni e 8 mesi per tentata rapina in concorso con più complici, solamente uno dei quali finora è stato assicurato alla giustizia.

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